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Teatro Fenaroli Lanciano

Teatro Fenaroli Lanciano

Teatro della Memoria - La città del tabacco - 1968-2018

1 maggio 2018 ore 17.30 Teatro Fenaroli

Spettacolo-Evento

Associazione Culturale L’Altritalia e la Compagnia Teatrale “Il piccolo resto” presentano

LA CITTA' DEL TABACCO 1968-2018
Progetto di Teatro di Comunità ideato da Eva Martelli

con i cittadini, le cittadine e la partecipazione straordinaria di Mario Giancristofaro

Replica 2 maggio ore 21.00

Ingresso Euro 10
Vendita presso Libreria Barbati

 


In occasione del 50° anniversario della Rivolta delle Tabacchine a Lanciano e della Festa del Lavoro, “La città del Tabacco” intende portare di nuovo l’attenzione su un evento storico di grande importanza per la città e stimolare la riflessione sul presente mondo del lavoro, mettendo in evidenza la trasformazione avvenuta nel corso degli ultimi 50 anni.
Uno spettacolo di teatro civile che è il risultato di un percorso di cittadinanza attiva.

 

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Teatro della Memoria - Die Sture

Venerdì 20 aprile 2018 ore 21.00 Auditorium Diocleziano

Le Caltapie Centro Creativo delle Arti - Associazione Teatro Possibile
“Die Sture” - La Testarda
La potenza del ricordo per l'azione di una donna, Gemma Di Castelnuovo, che resistette alla logica della guerra manifestando la sacralità della vita

Interpreti: Vittoria Oliva, Alice Di Falco, Gabriele Tinari
musica composta ed eseguita da Stefano di Matteo
testi di Alda Merini, Remo Rapino, Gabriele Tinari

Ingresso 5 euro

Questo spettacolo ha come obbiettivo aggiungere a quel che si sa sui martiri ottobrini lancianesi una ulteriore riflessione e il gesto di alto valore morale di una donna, Gemma Di Castelnuovo, che pochi conoscono.
Tutto quello che si racconta è accaduto e scaturisce da testimonianze vere.
Die sture entra nella memoria dei fatti dell’ottobre 1943 a Lanciano (Ch) quando alcuni tra i giovani che si ribellarono ai tedeschi occupanti furono uccisi. La narrazione di quei giorni inizia con la testimonianza di una bambina di sette anni, costretta con la sua famiglia a sfollare e raggiungere Lanciano, già liberata dagli alleati, da un piccolo centro della stessa provincia di questa città. In seguito, il racconto fa riemergere l’esperienza di dolore e morte di due martiri lancianesi, Trentino La Barba e Pino Marsilio e continua con la testimonianza di chi ha visto, una donna, Gemma Di Castelnuovo, rischiare la vita, per pulire i volti e le mani dei caduti, persone lasciate a terra come stracci, perché fossero monito per i ribelli.
Gemma Di Castelnuovo, una persona che con il suo gesto distrugge la logica della guerra e ci dà un esempio grandissimo di resistenza. “Die Sture” l’abbiamo chiamata la Testarda, perché mai nessuno l’avrebbe dissuasa dal compiere l’atto di pulire i corpi dei caduti e ricomporne la dignità e le storie personali. La scelta di questa donna, moglie e madre, che mette a repentaglio la sua vita e i suoi rapporti famigliari per dedicarsi a quell’opera pietosa e sacra, ci ha toccato così tanto e intimamente da volerla tradurre in spettacolo, perché se ne conoscesse l’esistenza.

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Mese della Cultura 2018 - Lanciano

  • Pubblicato in Notizie

Fare Cultura, per la nostra Città vuol dire prima di tutto accogliere. Accogliere tutti, nel segno della pace. Mani grandi che accarezzano mani più piccole, mani bianche che stringono mani nere, quelle forti che raccolgono altre più deboli.

Per Lanciano, fare Cultura vuol dire stare al passo del più lento per accompagnarlo in un percorso di crescita che susciti creatività, curiosità, che dia a tutti le stesse opportunità di crescita e di arricchimento intellettuale.

Nel mese dedicato alla Cultura, ed in particolar modo alla lettura attraverso “liberando”, la rassegna lancianese di lettura nata lo scorso anno in adesione alla campagna nazionale del Maggio dei Libri, è un piacere vedere come in tanti luoghi, talvolta dimenticati perché lontani dalle nostre vite, si crei interesse per un libro, un artista, uno scrittore.

Ed è bello quando da questo interesse si scopre un talento nascosto, una virtù capace di aprire nuovi orizzonti o persino di salvare una vita. Lo scorso anno la lettura è entrata in ospedale, in carcere, in una comunità di recupero, in una comunità di ragazzi disabili, in tantissime scuole, è andata per giardini e musei, è stata sana competizione tra studenti.

Continueremo su questa strada, dando spazi infiniti a tutte le occasioni che consentiranno ai nostri aquiloni di volare alto, “liberando” la fantasia di chiunque, dentro di sé, nasconda o coltivi l’animo di un bambino.

Marusca Miscia
Assessore alla Cultura, Turismo, Grandi Eventi e Partecipazione
Comune di Lanciano (Ch)

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XV Edizione del Festival di Teatro Dialettale - I premiati

  • Pubblicato in Notizie

Si è svolta il 25 marzo 2018 la cerimonia di premiazione della XV Edizione del Festival del Teatro Dialettale "Premio Maschera d'Oro - Città di Lanciano"; questi i premiati:

Targa del pubblico alla compagnia più votata

I Lamenti di Una moglie in vita e in morte del marito
Associazione Silvio Spaventa di Lanciano

 

Targa al migliore impianto scenico premio “Mario Tritapepe”

Ulderico Giamminoni e Massimo Madolini
E’ARRIVATU MI CUGGINU - Nuova Compagnia Città di Terni di TERNI

 

Targa al miglior/e caratterista

Laura VIGNAIUOLI
NU JURNE DE FESTE - Compagnia La bottega del sorriso di Castellalto (TE)

 

Targa alla migliore Regia

LUCA SILVESTRI
UNA MANO DAL CIELO - I Filodrammatici di Napoli

 

Maschera d’argento alla migliore attrice protagonista

Patrizia POZZI
BENE MIO CORE MIO - Compagnia GLI IGNOTI di NAPOLI

 

Maschera d’argento al miglior attore protagonista

Nadio BEDDINI
I MIRACOLI DI DON PIERINO - Compagnia ARCA di TREVI (PG)

 

Maschera d’oro alla migliore compagnia votata dalla giuria

LA BOTTEGA DELLE OMBRE di Macerata - LADRO DI RAZZA

 

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Teatro della memoria - T4

Sabato 14 aprile 2018 ore 21:00
Domenica 15 aprile 2018 ore 17:30

Auditorium Diocleziano
Associazione Culturale “Il Ponte”/Teatro Studio Lanciano
Presenta

T4
libero adattamento e regia di Carmine Marino da “Tiergartenstrasse 4” di Pietro Floridia
Con Carmine Marino e Rossella Gesini

Ingresso € 5,00 - Prenotazioni al 366.6689100


Ambientata negli anni ’40 ad Amburgo, questa storia dolcissima e tragica racconta l’incontro di due persone, George un giovane disabile mentale che vive coltivando fiori nell’assoluta innocenza di un rapporto di verità col mondo e Gertrud, l’infermiera nazista mandata a verificare le condizioni di George con il compito di sottoporlo al programma T4, il cosiddetto ‘Olocausto minore’ che prevedeva l’eliminazione dei disabili come vite ‘indegne di essere vissute’. L’incontro si trasforma a poco a poco in un’amicizia profonda ed in un legame di cura e di tenerezza che unirà i destini dei due fino alla fine. La scena si svolge su un duplice registro, la deposizione di Gertrud al tribunale delle forze alleate, dopo la fine della guerra e le vicende precedenti che scandiscono i momenti della storia.
Il testo di Pietro Floridia si rivela così un convincente meccanismo teatrale.
A prestare il volto al disabile mentale George, un uomo, come si ricorda nel primo interrogatorio, “che ha la mente di un bambino di 8-9 anni”, è Carmine Marino. Al suo fianco, Rossella Gesini è la signorina Gertrud, personaggio che cristallizzato nel ruolo dell’infermiera autoritaria, va man mano aprendosi alla realtà della vita che la porta ad essere prima di tutto donna ed amica.

APPUNTI DI REGIA
La parola tiergarten significa zoo: sarebbe il giardino (garten) degli animali (tier). Nel testo teatrale di Pietro Floridia, Tiergartenstrasse 4 è l’indirizzo della villa di Berlino che fu trasformata nel quartier generale dell'Aktion T4, il programma sull'eutanasia con cui i nazisti soppressero oltre duecentomila disabili. Che cos’è uno zoo se non un carcere in cui gli animali sono rinchiusi in gabbie? Pertanto il giardino si rivela una galera, il luogo di delizie un luogo di sofferenza, il paradiso un inferno. E quale metafora migliore per descrivere la condizione di diversità nella Germania nazista se non quella di un giardino con le sbarre? E quante sono le reali trasposizioni metaforiche di questo (non) giardino? Campi di concentramento, campi di sterminio,
campi di prigionia, ospedali. Sì, anche gli ospedali in cui veniva applicato il T4, il cosiddetto Olocausto minore, potevano diventare dei terribili giardini in cui nascondere (ed eliminare) la diversità. Ma dietro la parola tiergarten si può scorgere anche un’altra immagine, quella di un altro giardino: non più uno zoo, ma una serra, quella in cui George ha trascorso la propria esistenza di bambino emarginato, di figlio allontanato, di uomo abbandonato; la serra in cui ha imparato a conoscere i segreti della natura, la bellezza delle piante, il colore dei fiori, in cui ha messo da parte le paure per vivere una vita di totale spensieratezza. Ma, in fondo, anche in quella serra George era come un animale in gabbia, un giovane diverso tenuto a distanza dalla propria famiglia, nascosto nella serra durante le cene e i balli, nascosto agli amici e alla società perché al di fuori degli schemi codificati dell’onestà e dell’apparenza. Ma quella serra-prigione diventa per il protagonista un luogo di sogno, il luogo da cui rifuggire dalla noia, dalla solitudine, dalla disperazione, il luogo in cui trovare per la prima volta una propria identità, un proprio ruolo nel mondo, e un amico con cui parlare: il giglio Gunther.
Quando Gertrud, l’infermiera nazista incaricata di sottoporlo al T4, incontra George, il giardino-serra si scontra con il giardino-ospedale: l’ingenuità del ragazzo fa breccia nel cuore della donna, incapace di portare a termine la missione e decisa al tutto per tutto pur di mantenere in vita il seme della speranza. Il dramma diventa così un’avventura in grado di tenere lo spettatore con il fiato sospeso per poco più di un’ora, senza interruzione, senza uscite di scena, ma in un racconto ritmato e scandito tra l’interrogatorio dell’infermiera Gertrud alle forze alleate, dopo la fine della guerra, e le scene che rievocano la bella amicizia tra i due protagonisti.

 

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Teatro dialettale - Cerimonia di premiazione e spettacolo "Giulietta e Romeo"

Domenica 25 marzo 2018 ore 17

Rassegna Nazionale del Teatro Amatoriale Dialettale, XV edizione
Cerimonia di premiazione

a seguire la
Compagnia dell’Aquilone (ANFFAS) - Lanciano (CH)
presenta
“Giulietta e Romeo” di W. Shakespeare
Regia di Lilia Giangregorio

Biglietti in vendita presso il botteghino del teatro 23, 24 e 25 marzo (16.30/19.30 - domenica dalle 15.30)

La Compagnia Teatrale “L’AQUILONE” dell’ANFFAS Onlus di Lanciano porta in scena “Giulietta e Romeo” di William Shakespeare, una delle tragedie d’amore più note della letteratura mondiale. La commedia è stata rivisitata e trascritta in vernacolo abruzzese all’interno del “laboratorio Teatrale” dell’ANFFAS. I ragazzi insieme alla regista hanno trasformato l’opera in una brillante parodia comica, messa in scena con capacità inaspettate dal gruppo dell’Aquilone. Anche in questa occasione i 10 attori della “Compagnia Teatrale dell’Aquilone” sono pronti ad interpretare e stravolgere l’impossibile storia d’amore dei due giovani Montecchi e Capuleti. Tutto gioca intorno al tema dell’amore come vissuto ieri e oggi: il contrasto catalizza subito l’effetto comico così che la tragedia diventa una parodia, nonché una brillantissima farsa!

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Serata Romantica - Balletto del Sud - CANCELLATO

  • Pubblicato in Danza

sabato 14 aprile 2018 ore 21:00

SPETTACOLO CANCELLATO

Serata Romantica - Balletto del Sud
con Andrea Sirianni e i solisti del Balletto del Sud
musiche di Chopin, Adam, Schneitzhöffer,Brahms, Saint-Saens.

Il Balletto del Sud presenta un nuovo spettacolo dedicato al Romanticismo, inanellando le più belle pagine del repertorio ballettistico alternate con le poesie di Giacomo Leopardi

“Serata Romantica” è il titolo dello spettacolo con le musiche di Chopin, Adam, Schneitzhöffer, Brahms, Saint-Saens e le poesie di Giacomo Leopardi. Protagonisti sono gli interpreti ideali per il programma: i solisti del Balletto del Sud, « l'unica compagnia italiana in grado di affrontare un tale repertorio» (Ermanno Romanelli) e Andrea Sirianni, valido attore dotato di eloquio elegante e dizione corretta che, anche per le sue esperienze sui testi di Gabriele D’Annunzio e W.H. Auden, si può considerare uno specialista dell’interpretazione del testo in poesia. Molte sono le qualità che accostano la poetica di Leopardi alle melodie di Chopin e la musica romantica, caratterizzate dal pessimismo degli autori: probabile effetto patologie che spesso li affliggevano e sviluppatesi successivamente in un sistema complesso poetico e filosofico. Chopin e Leopardi, ad esempio, nacquero a dodici anni di distanza ma furono coetanei nella morte, giunta per entrambi a soli trentanove anni. E durante la serata i brani più celebri del balletto per antonomasia e del più famoso poeta italiano dell’Ottocento rievocheranno le sempiterne suggestioni del Romanticismo, di cui furono tra i massimi rappresentanti.

Il programma, concepito e diretto da Fredy Franzutti, che cura anche alcune coreografie è uno studio per la realizzazione di uno spettacolo che vede l’inserimento della danza e che ha diverse formule, dal grande spettacolo con corpo di ballo e orchestra al raffinato programma per danzatori solisti e voce.


INFO E BIGLIETTERIA

Ingresso: intero € 12.00 - ridotto € 10.00 (scuole di danza, portatori di handicap al 100% e abbonati alla Stagione di Prosa del Teatro Fenaroli)

I biglietti possono essere acquistati online su www.ciaotickets.com oppure nei giorni

12 aprile 16.30/19.30
13 aprile 16.30/19.30
14 aprile 16.30/21.00

presso il Teatro Fedele Fenaroli via dei Frentani,6 Lanciano (CH)

Tel. 0872.713586 - 0871.717148
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Teatro Dialettale - E' arrivato mio cugino

Domenica 18 Marzo 2018 ore 17

Nuova compagnia Città di Terni - Terni

“È ARRIVATU MI CUGGINU”

Commedia dialettale in due atti di Maurizio Gironi

Regia di Silvano Locci

Biglietti in vendita presso il botteghino del teatro 16 e 17 marzo (16.30/19.30) e il 18 marzo dalle 15.30 oppure su www.i-ticket.it

La vicenda si svolge in casa di Valentino, un single di mezza età, ricco proprietario di appartamenti e di negozi. La cospicua rendita che percepisce dalle locazioni di questi beni, gli permette una vita agiata e spensierata. Egli ama questa sua esistenza frivola costruita sul buon vivere, adora il buon vino ma soprattutto ama le avventure amorose con le belle donne, meglio ancora se sono le mogli degli altri. Questa vita felicemente modellata su di se, viene all’improvviso interrotta dall’arrivo del cugino Ciccio, figlio dello zio, al quale aveva promesso aiuto, in caso di bisogno, a titolo di riconoscenza per alcuni favori ricevuti dalla sua famiglia. L’arrivo di questo parente rompiscatole, sconvolge l’esistenza di Valentino che decide di sistemare il cugino in modo che se ne vada al più presto possibile da casa sua. Da qui un turbinio di vicende che coinvolgono i personaggi della commedia, che s’intrecciano in sempre nuovi e divertenti momenti, fra passioni amorose, sotterfugi equivoci e comiche meditazioni filosofiche, affrontando la storia in un susseguirsi di vicende sempre più esilaranti.

 

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Prosa - Le nostre donne

  • Pubblicato in Prosa

sabato 10 marzo 2018 ore 21.00

LE NOSTRE DONNE

di Eric Assous

Compagnia Teatrozeta

regia Livio Galassi

con Edoardo Siravo, Manuele Morgese ed Emanuele Salce

Biglietti in vendita presso il botteghino del teatro 8, 9 e 10 marzo (16.30/19.30) oppure su www.i-ticket.it

Lo spettacolo ha avuto un enorme successo in Francia nell’ultima stagione grazie all’intreccio brillante e accattivante del testo, e alla partecipazione di tre grandi interpreti come Jean Reno, Richard Berry, Patrick Braoudé

Lo spettacolo: Si tratta di una commedia brillante tutta al maschile. Tre sono i personaggi che dipingono dal loro mondo, maschile appunto, il mondo femminile, in un intreccio ritmato e incalzante: una sera Max e Paul si trovano a casa di Max per la solita partita a carte. Stanno aspettando Simon che è in ritardo. Quando quest’ultimo arriva, sconvolto, confessa di aver strangolato la moglie e cerca negli amici un alibi. Opposte sono le posizioni di Max e Paul: più intransigente il primo, più indulgente il secondo. I tre amici parlano per tutta la notte delle rispettive mogli, della loro amicizia fino a che Simon – dopo tre pasticche di tranquillante – crolla sul divano. I due amici discutono se mentire alla giustizia per proteggere l’amico oppure denunciarlo.Quando Simon si sveglia, il telefono squilla: è la polizia: la moglie di Simon – che era svenuta, non morta – lo ha denunciato per violenza.

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