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Teatro Fenaroli Lanciano

Teatro Fenaroli Lanciano

Teatro Memoria - “Io ci sarò ancora” Il caso Moro

Venerdì 16 Marzo 2018 ore 21:00 - Teatro Fenaroli

Associazione Culturale L’Altritalia e la Compagnia Teatrale “Il piccolo resto” presentano

IO CI SARÒ ANCORA
Il caso Moro, 1978-2018

Spettacolo patrocinato dal Senato della Repubblica

di Marco Bellelli
con Marco Bellelli e Paolo Sideri

drammaturgia e regia Eva Martelli
musiche Armando Minutolo
disegno luci e fonica Attilio Martelli
Organizzazione Gianna Di Donato

Biglietti in vendita presso la libreria Barbati (0872 713252)

Acciambellato in quella sconcia stiva,
crivellato da quei colpi,
è lui, il capo di cinque governi,
punto fisso o stratega di almeno dieci altri,
la mente fina, il maestro
sottile
di metodica pazienza, esempio
vero di essa
anche spiritualmente…..” Mario Luzi

Due uomini, due generazioni, due voci al servizio di una storia difficile e complicata.
Un rebus che non trova soluzione, ma che vale la pena affrontare per capire il presente.
Un percorso di ricerca che parte dal ritrovarsi in un “non luogo”, una zona d’ombra, dove l’unica certezza è che la strada si compie insieme e a turno si assumono i ruoli di questa tragedia collettiva.
La regia e il lavoro drammaturgico di Eva Martelli indagano proprio il senso di afasia che irrompe quando ci si appresta a raccontare una tragedia. Lo sforzo per contrastare questa difficoltà produce frammentazione e necessità di compiere atti tesi a comprendere il ruolo del prigioniero e del carceriere. È necessario sperimentare cosa succede quando si è reclusi in una prigione fisica e mentale, cosa significa mettersi nei panni del morto, divenire un “fagotto gettato dietro il sedile posteriore della Renault color amaranto parcheggiata in via Caetani” come scrisse Miriam Mafai il 10 maggio 1978.
La “sconcia stiva” è il punto di partenza e il punto di arrivo. È necessario aprire la stiva e svuotarla, trovarsi di fronte al “carico” e farsene carico, ricostruire le fasi dello stivaggio e indagarne il percorso e poi caricare di nuovo con la consapevolezza di ottenere maggiore pesantezza. Un serio gioco di pieni e di vuoti alla ricerca di un senso che possa gettare luce su un grande naufragio.
Un naufragio dal quale si sopravvive cambiati e non si può far altro che “passare il testimone”.
Il testo di Marco Bellelli, oltre a voler essere un tributo alla memoria di uno dei più grandi statisti della storia repubblicana, rappresenta il tentativo di raccontare i 55 giorni del caso Moro attraverso uno sforzo narrativo ampiamente documentato, basato sulle cronache del tempo, sugli atti della Magistratura e delle Commissioni Parlamentari e sulla ricca e autorevole pubblicistica dedicata alla vicenda. Ne scaturisce, attraverso un salto indietro nella storia d’Italia, un racconto appassionato, utile alla memoria collettiva e alle nuove generazioni.

 

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Teatro Ragazzi - Robinson Crusoe

Domenica 11 marzo 2018 ore 17:30

ROBINSON CRUSOE
l’avventura

Compagnia Teatro Pirata

Un’interessante collaborazione artistica che porta sul palco una struttura in continua evoluzione, una musica coinvolgente e due attori, narratori-animatori, le cui abili mani daranno vita alle due marionette protagoniste in scena, Robinson e Venerdì.
Ideazione e scrittura: Simone Guerro, Silvano Fiordelmondo, Francesco Mattioni
Regia: Simone Guerro
Con: Silvano Fiordelmondo, Francesco Mattioni
Musiche originali: Simone Guerro
Scenografie: Frediano Brandetti
Tecnica Utilizzata: Teatro d'attore e di figura

Il primo romanzo di avventura della letteratura moderna rivive sul palco grazie a uno spettacolo divertente e dolce allo stesso tempo. Un giovane ragazzo inglese, Robinson Crusoe, lotta contro tutti gli ostacoli che la vita gli presenta (e saranno molti!) per conquistare il suo sogno più grande: essere un marinaio ed esplorare il mondo. Ci riuscirà, ma come ogni impresa grandiosa, il prezzo da pagare sarà enorme, gli imprevisti moltissimi e la ricompensa immensa: essere un uomo libero!
Siamo nel 1630, Robinson all'età di 19 anni decide di lasciare la sua agiata famiglia contro il parere del padre. La sua avventura inizia con un naufragio, ma il giovane non si dà per vinto e decide nonostante il parere contrario del capitano della nave di imbarcarsi nuovamente, alla ricerca della sua libertà. Dopo quindici giorni di navigazione, il sogno di diventare un vero marinaio si spezza in un terribile naufragio che lo lascerà solo su di una isola in mezzo all'oceano. Si dedicherà in solitudine a costruire il suo mondo e la sua vita finché, dopo 20 anni, un uomo a cui darà il nome di Venerdì approda sull'isola. Da quel momento la sua vita cambia, finalmente qualcuno con cui parlare, qualcuno a cui insegnare. Dopo 23 anni passati sull'isola ecco una nave approdare. Robinson finalmente potrà tornare a casa portando con sé Venerdì che però si rifiuterà di seguirlo, vuole essere libero, libero di decidere dove andare. Robinson nella scena finale prende coscienza che non può imporre a Venerdì la sua volontà, e che se vuole veramente essere un uomo libero deve lasciare l'amico, libero di scegliere, della sua vita.

Il Teatro Pirata si cimenta con un grande romanzo e lo fa affidando i suoi attori più anziani ad un giovane regista, Simone Guerro, nonché autore delle musiche e affidando la scenografia all'artista Frediano Brandetti.
Un’interessante collaborazione artistica che porta sul palco una struttura in continua evoluzione, una musica coinvolgente e due attori, narratori-animatori, le cui abili mani daranno vita alle due marionette protagoniste in scena, Robinson e Venerdì.

Info biglietteria: 338.3784276 

Fascia di età: 6-12 anni
Durata: 60 minuti

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Teatro Dialettale - Ladro di razza

Domenica 4 Marzo 2018 ore 17

Compagnia Teatrale “La Bottega delle ombre” Macerata

“LADRO DI RAZZA”

di Gianni Clementi

Regia Sante Latini

Biglietti in vendita presso il botteghino del teatro il 2 e 3 marzo (16.30/19.30) e il giorno dello spettacolo dalle 15.30 oppure su www.i-ticket.it

Roma, Ottobre 1943. E’ il momento che precede il rastrellamento degli ebrei nel ghetto di romano di Portico d’Ottavia da parte dei nazisti. Un piccolo uomo, opportunista e vigliacco, catapultato di colpo in un episodio storico dirompente, scoprirà in sé un inaspettato coraggio che gli consentirà un grande riscatto. “Ladro di razza” si ispira alla grande tradizione del cinema neorealista del dopoguerra, indagando in chiave tragicomica uno degli accadimenti più bui e vergognosi della storia. Momenti divertenti si alternano alla commozione, regalando allo spettatore tre personaggi difficili da dimenticare: Tito, Oreste e Rachele. Sono loro i protagonisti di questa piccola, minuscola e, per certi versi, ridicola vicenda. Questi tre personaggi, “insignificanti”, diventano il tramite per raccontare un’Italia in guerra, allo stremo, ma ancora capace di sussulti d´orgoglio.

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Prosa - COPENAGHEN

  • Pubblicato in Prosa

DOMENICA 13 MAGGIO 2018 ORE 18 - NUOVA DATA

Domenica 25 Febbraio 2018 ore 21:00

COPENAGHEN

di Michael Frayn

Compagnia Orsini

regia Mauro Avogadro

con Umberto Orsini, Massimo Popolizio

e Giuliana Lojodice

Biglietti e abbonamenti già acquistati saranno validi per la nuova data

Botteghino aperto 11, 12 e 13 maggio (16.30/19.30)

Orsini, Popolizio e Lojodice ridanno vita e personalità al trio dei protagonisti di Copenaghen, avvincente dramma storico-scientifico del commediografo Michael Frayn. Tre persone, parlano di cose successe in un lontano passato, avvenute tanto tempo prima, quando tutti e tre erano ancora vivi.

Sono Niels Bohr (Orsini), sua moglie Margrethe (Lojodice) e Werner Heisenberg (Popolizio). Il loro tentativo è di chiarire che cosa avvenne nel lontano 1941 a Copenaghen quando il fisico tedesco Heisenberg fece visita al suo maestro Bohr in una Danimarca occupata dai nazisti. Entrambi coinvolti nella ricerca scientifica, ma su fronti opposti, probabilmente vicini ad un traguardo che avrebbe portato alla bomba atomica, i due scienziati ebbero una conversazione nel giardino della casa di Bohr, il soggetto di quella conversazione ancora oggi resta un mistero e per risolverlo la Storia ha avanzato svariate ipotesi.

A diciotto stagioni dalla rivelazione della prima versione per l’Italia, Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice ridanno vita e personalità al trio dei protagonisti di Copenaghen, avvincente dramma storico-scientifico del commediografo britannico Michael Frayn.
Una nuova co-produzione riporta in scena in un nuovo tour nazionale, il formidabile duello verbale, su due fronti bellici contrapposti, fra i fisici Niels Bohr e Werner Heisenberg, alla vigilia del devastante uso della bomba atomica.
In un luogo che ricorda un'aula di fisica, immersi in un'atmosfera quasi irreale, tre persone, due uomini e una donna, parlano di cose successe in un lontano passato, cose avvenute tanto tempo prima, quando tutti e tre erano ancora vivi. Sono Niels Bohr (Orsini), sua moglie Margrethe (Lojodice) e Werner Heisenberg (Popolizio). Il loro tentativo è di chiarire che cosa avvenne nel lontano 1941 a Copenaghen quando improvvisamente il fisico tedesco Heisenberg fece visita al suo maestro Bohr in una Danimarca occupata dai nazisti. Entrambi coinvolti nella ricerca scientifica, ma su fronti opposti, probabilmente vicini ad un traguardo che avrebbe portato alla bomba atomica, i due scienziati ebbero una conversazione nel giardino della casa di Bohr, il soggetto di quella conversazione ancora oggi resta un mistero e per risolverlo la Storia ha avanzato svariate ipotesi. L'asse portante attorno al quale ruota lo spettacolo è dunque il motivo per cui l’allievo andò a Copenaghen a trovare il suo maestro. Essendo Heisenberg a capo del programma nucleare militare tedesco voleva, in nome della vecchia amicizia, offrire a Bohr, che era mezzo ebreo, l'appoggio politico della Gestapo in cambio di qualche segreto? O al contrario essendo mosso da scrupoli morali, anche se tormentato dalle conseguenze che sarebbero potute ricadere sul destino della sua patria martoriata e che lui amava pur non essendo nazista, tentava di rallentare il programma tedesco fornendo a Bohr, che era schierato con gli alleati, informazioni sull'applicazione dei fondamenti teorici della fissione? Su questi presupposti l'autore da vita ad un appassionante groviglio in cui i piani temporali si sovrappongono, dando un valore universale alle questioni poste dai protagonisti. Fatto sta che le diverse ipotesi fatte all'epoca vengono qui enunciate una dopo l'altra e quindi vengono messi in scena diversi incontri tra i due fisici, con diversi andamenti. Viene quindi a tradursi metaforicamente, come struttura portante dell'impianto drammaturgico, quel Principio di Indeterminazione e di Complementarietà pronunciati molte volte nella pièce e così determinanti per l'elaborazione della teoria della relatività ad opera di Einstein. Non è possibile una sola verità oppure una sintesi efficace delle diverse verità perché una verità è semplicemente un punto di vista, il punto di vista di chi l'ha enunciata. Tutto è umano, niente è assoluto. Si possono avere solamente risposte indeterminate e quindi la somma degli scenari possibili è ciò vale anche per quell'incontro tra i due fisici. Il Novecento, così come la vita umana sono fatti di tante zone grigie, di tanto silenzio, ma finché esisterà l'uomo si cercherà sempre, in mezzo al vuoto che ci circonda e alla polvere sollevata, la traccia rarefatta di una particella di chiarezza e di verità che, comunque, ci salverà. Inutile dire che il grande valore del testo di Frayn, divenuto ormai un classico contemporaneo del teatro, non sarebbe emerso in modo così mirabile senza un trio di attori di grande spessore che sanno mettere la evidenza i diversi piani di lettura e interpretare i personaggi dando risalto alle loro infinite sfaccettature psicologiche.

Io penso che sarebbe stato un errore imperdonabile pensare di dar vita ad una Compagnia teatrale che porti il mio nome senzapensare all' opportunità di rimettere in scena uno spettacolo come "Copenaghen". Quando decisi di avere accanto a me un attore come Massimo Popolizio affidandogli anche la regia di "Il prezzo" di Miller mi era chiaro che questa collaborazione non sarebbe stata un episodio isolato. Era evidente che insieme avremmo potuto dare vita a qualcosa che oggi è sempre più difficile trovare e cioè a quel teatro di recitazione nel quale entrambi, seppure in epoche diverse, siamo cresciuti e al quale ci ispiriamo. Ed ecco che riproporre "Copenaghen", la pièce di Frayn che insieme a Giuliana Lojodice ci aveva visti interpreti per la prima volta diciotto anni fa, mi è sembrata una scelta quasi obbligata. Spettacolo nato a Udine nel 1999, riproposto con l’ERT in anni lontani a varie riprese di cui l'ultima otto anni fa, recensito dalla totalità della critica in maniera entusiastica, amato da un pubblico sempre numerosissimo, visto come un evento dai teatri delle maggiori città, sorprendente per la costante attualità del tema trattato, che si vorrebbe più di così? E allora, e non so se sarà l'ultima, ancora una volta "Copenaghen" con tutto l'impegno che la nostra Compagnia sa mettere nel far rinascere uno spettacolo con l'aiuto del Teatro di Roma e del CSS di Udine che hanno deciso, data l'eccezionalità dell'evento, di co-produrre lo spettacolo con noi ricostruendo una scenografia ormai perduta ricalcando la regia di Mauro Avogadro, col grande e significativo apporto di un' attrice come Giuliana Lojodice alla quale siamo grati per aver deciso di ricalcare le tavole del palcoscenico e condividere ancora una volta con noi questa avventura.

Umberto Orsini

 

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Teatro Ragazzi - Ventimila leghe sotto i mari

Domenica 18 Febbraio 2018 ore 17:30

VENTIMILA LEGHE SOTTO I MARI

Teatro Potlach

Dal famosissimo testo di Jules Verne uno spettacolo dal forte impatto visivo che si farà apprezzare sia da un pubblico di bambini che da un pubblico adulto.

Vincitore del bando "CREARR" della Provincia di Rieti. Vincitore del "BEST ACTRESS PRIZE" assegnato a Nathalie Mentha al 30th "Fadjr International Theatre Festival" in Tehran (Iran).

L'ultima produzione del Potlach nasce dall'idea di far convivere la trentennale esperienza del Teatro nell'affrontare il lavoro sull'attore e la sua presenza in scena, con le più moderne e sofisticate tecnologie digitali e di illuminotecnica.

Gli attori sono letteralmente "immersi" in uno scenario magico, quasi onirico, di proiezioni digitali e luci LED di ultima generazione, e porteranno lo spettatore con sé alla scoperta delle profondità marine e del misterioso Nautilus del Capitano Nemo.

Info biglietteria: 338.3784276

Regia: Pino Di Buduo
con: Daniela Regnoli
Nathalie Mentha
Paolo Summaria | Marcus Acauan
Marcus Acauan| Irene Rossi
Giovanni Di Lonardo | Alessandro Conte | Luca Di Tommaso
Luci e Scenografia: Luca Ruzza
Assistente alla scenografia: Andrea Adriani
Costumi e Trucco: Laura Colombo
Assistenza alla Regia: Zsofia Gulyas
Scenografia Virtuale: AESOPSTUDIO Stefano Di Buduo | Momchil Alexiev

 

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Teatro Dialettale - Lu scallaliette

Domenica 11 Febbraio 2018 ore 17

Compagnia teatrale del circolo privato “Li Freciute” Ascoli Piceno

“LU SCALLALIETTE”

Commedia in due atti dell’opera di Scarpetta “‘O scarfalietto”

riadattamento in dialetto ascolano di Vincenzo Castelli

Regia di Vincenzo Castelli

Biglietti in vendita presso il botteghino del teatro 9 e 10 febbraio (16.30/19.30); il giorno dello spettacolo dalle 15.30 oppure su www.i-ticket.it

L’impostazione che è abbiamo dato alla commedia, in dialetto ascolano, ha avuto vari rimaneggiamenti adattando anche le battute originali al nostro linguaggio popolare e ai nostri modi di dire. Abbiamo previsto solo due atti ( rispetto ai tre originali ) : nel primo, in ambiente domestico, si intreccia un litigio continuo tra i coniugi Emidio Scornavacca e consorte a causa di un matrimonio in avanzato stato di crisi. Crisi che sfocerà, nel secondo atto, in una causa di separazione. Il secondo atto si ambienta quindi in un’aula di tribunale, dove troveremo moglie e marito esasperati e una serie di testimoni improbabili che si muovono e parlano in un turbinio di equivoci e trovate . Il presidente del tribunale, preoccupato per la moglie che ha lasciato a casa tra le doglie di un parto imminente , poco segue il processo, limitandosi a portare avanti l’udienza come se fosse su un autobus, tra malintesi e gag. L’arringa finale dell’avvocato della signora Scornavacca, condurrà gli spettatori in un vortice di comico fino al termine della commedia

 

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Dialettale - Una mano dal cielo

Domenica 4 Febbraio 2018 ore 17

Compagnia Teatrale “I Filodrammatici” Napoli

“UNA MANO DAL CIELO”

Commedia di Luca Silvestri

Regia di Luca Silvestri

Biglietti in vendita presso il botteghino del teatro il 2 e 3 febbraio (16.30/19.30) il 4 febbraio dalle 15.30 oppure su www.i-ticket.it

La commedia narra di una coppia, in cui il protagonista maschile non vuole avere figli, mentre la sua compagna e totalmente presa dal desiderio di avere una famiglia. Durante un litigio, Marina la fidanzata, gli dice che è incinta e che lui si deve rassegnare e prendere le sue responsabilità da padre. Antonio a tale notizia sviene. Catapultandosi nel mondo dei sogni, Dio giocherà con lui, mostrandogli i lati belli della famiglia. Riuscirà a restituirgli la maturità di cui avrebbe bisogno? Sarà la volta buona ? Il cielo potrà abbattere la sindrome di Peter Pan?

 

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Prosa - Uno Zio Vanja

  • Pubblicato in Prosa

Martedì 6 Febbraio 2018 ore 21:00

UNO ZIO VANJA

di Anton Pavlovic Cechov

KhoraTeatro - Teatro della Toscana

adattamento Letizia Russo

nuovo allestimento

regia Vinicio Marchioni

con Vinicio Marchioni e Francesco Montanari

e con Lorenzo Gioielli, Milena Mancini, Nina Torresi, Nina Raja, Alessandra Costanzo e Andrea Caimmi

Biglietti in vendita presso il botteghino del teatro nei giorni:  2, 3, 4, 5 e 6 febbraio (16.30/19.30 - festivo 15.30/17) oppure su www.i-ticket.it

Lo stile di Cechov, semplice e sobrio, modellato sulla tragicomico quotidiano restituisce con fascino irripetibile e struggente, le complesse sfaccettature dell’esistenza umana anticipando e influenzando tutti i motivi successivi della drammaturgia occidentale europea e nordamericana. L’ adattamento di Zio Vanja di Letizia Russo, nel rispetto della linea editoriale di Khora.teatro, ha l’ obbiettivo di riavvicinare il pubblico ai classici della storia del teatro facendo perno su precise note di contemporaneità della scrittura cecoviana per esaltarne la straordinaria attualità creativa. La regia di Vinicio Marchioni, attorniato da un cast di creativi di comprovata qualità artistica e professionale, prende le mosse da un profondo studio del mirabile meccanismo drammaturgico dell’originale, per restituirne pienamente il dovuto spessore culturale.

 

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Danza - En tus ojos - Piazzolla Tango

  • Pubblicato in Danza

domenica 28 gennaio 2018 ore 17.00

En tus ojos - Piazzolla Tango

Spettacolo fuori abbonamento

Ideazione, Coreografie e Regia Luciano Padovani
Coreografie di tango Silvio Grand
Naturalis Labor, co-produzione Florence Dance Festival
Danzatori Stefano Babboni, Silvio Grand, Loredana De Brasi, Jessica D’Angelo, Roland Kapidani, Roberta Morselli, Elisa Mucchi e Mirko Paparusso
Musiche originali Carlo Carcano
Luci Claudio Modugno, Costumi Lucia Lapolla

Biglietti in vendita presso il botteghino del teatro nei giorni: 26, 27 e 28 gennaio (16.30/19.30 - festivo 15.30/17) oppure su www.i-ticket.it

Dopo l’applauditissmo Romeo y Julieta Tango, Luciano Padovani e la sua Compagnia tornano con uno spettacolo dove tango e danza si fondono in un unico linguaggio. En tus Ojos, nei tuoi occhi è il modo in cui l’ autore vede la passione, scruta l’ orizzonte, immagina la musica. Il ritmo del tango lo perseguita, lo insegue, lo cerca. Gli chiede di creare, e per farlo ha bisogno di esteriorizzare ciò che ha dentro distruggendolo, per diventare una scena viva dove i personaggi recitano i loro drammi e dove la musica è in bilico tra l’essere musa ed essere tormento.

La Compagnia:

Creata nel 1988 da Luciano Padovani e Francesca Mosele, con lo spettacolo Taigà (1989) vince il primo premio al Concorso Internazionale di Coreografia Città di Cagliari. La sede organizzativa e operativa della compagnia è a Vicenza (Italia). Svolge un continuativo lavoro di ricerca sulla danza contemporanea, sul tango e sui nuovi linguaggi dell'arte. Progetta e realizza spettacoli ed eventi unici avvalendosi di collaborazioni con realtà nazionali quali Teatro Olimpico di Vicenza, Festival Oriente Occidente, Operaestate Festival, AbanoDanza, Pergine Spettacolo Aperto, Festival d'Autunno, Segni Barocchi, Concerti in Villa. Realizza tournèes in Italia e in Europa.

È riconosciuta e sostenuta da Ministero dei Beni e Attività Culturali, Regione Veneto, Provincia di Vicenza, Comune di Vicenza, Comune di Comacchio e Arco Danza. Promuove rassegne e festival tra cui Forti in Scena, Danza a Comacchio e Danzafest.

INFO E BIGLIETTERIA
I biglietti possono essere acquistati presso il Botteghino del Teatro in via dei Frentani, 6.
Infoline: 0872.713568 o 0872.717148

Prezzi
Intero € 12.00 - ridotto € 10.00

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