Log in

IL BORGHESE GENTILUOMO - di Molière

IL BORGHESE GENTILUOMO
Di Molière
con Massimo Venturiello e Tosca
regia di Massimo Venturiello
Musikeria e Officina Teatrale
Con il “Borghese Gentiluomo” il regista-attore Massimo Venturiello vuole riattualizzare uno dei grandi capolavori di Molière; e per fare ciò non intende tradire il testo originale, ma al contrario approfondirlo.
Il tema del borghese è ancora molto attuale, per via dei suoi personaggi, dei relativi comportamenti e del linguaggio.
Il borghese di Molière è un borghese che vuole elevare la sua classe sociale a nobile; per tanto, intorno a lui gira un’umanità di adulatori che vuole solo guadagnare, approfittando della sua folle utopia.
Al contrario, la moglie ha idee più concrete e pratiche, per cui non ha nessuna intenzione di assecondare il “folle” marito.
Rivedendo questo classico, Venturiello ha reso moderno il testo che altrimenti sarebbe rimasto antico e senza attualizzazione. Il regista trasporta il luogo di svolgimento dalla Francia di Molière alla Napoli borbonica; anche il linguaggio è il tipico dialetto napoletano, facendo così ridere il pubblico.
L’obbiettivo di far ridere era anche quello di Molière: far ridere la corte di Versailles; per ciò vi sono miscugli di stili e di linguaggi.
La musica, inoltre, ricopre un ruolo molto importante, coinvolgendo anche il pubblico sulle note della canzone napoletana; per questo elemento l’opera viene definita “comèdie-ballet”.
Il borghese rappresenta anche la nostra società moderna, il cui desiderio è quello di voler essere diverso dal proprio essere e di voler inseguire un’ideale utopico sia fisico che psicologico, imposto dai diversi mezzi di comunicazione.
Inoltre, l’opera teatrale è di grande valore stilistico, artistico, scenico e musicale; i costumi e le scenografie sono molto ricche e ricercate, degne di un tale regista e dei rispettivi attori, uno tra tutti la protagonista Tosca.
Questa è, certamente, una delle rappresentazioni di maggior livello che il teatro comunale “Fedele Fenaroli, nella stagione teatrale 2012-2013, ha offerto all’intera cittadinanza lancianese, accrescendo il bagaglio culturale di ogni singolo spettatore; inoltre, si può comprendere che il teatro è ancora vivo e vi sono ancora molti attori che dedicano a loro vita ad esso con grande passione, nonostante la cultura occupi ormai l’ultima ruota del carro in questa società “post-secolare”, i cui valori sono solo degli ideali utopici e lontani dal mondo della cultura.
Roberta Marfisi -
III B - Liceo Classico Vittorio Emanuele II

Ultima modifica ilLunedì, 28 Gennaio 2013 09:51

Log in or Sign up