Chi ha paura muore ogni giorno -I miei anni con Falcone e Borsellino
- Scritto da Beatrice Collini
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Nel caldo racconto di colui che si è mosso al fianco dei “mitici” magistrati c’è spazio per la nostalgia ma anche per l’affetto che egli nutriva per questi grandi amici, ci racconta della grande ironia di Borsellino ma più di tutti spicca la figura di Giovanni Falcone dotato di una singolare intelligenza, istituì un nuovo metodo noto come “metodo falcone”, famoso ancora oggi in tutto il mondo, che lo portò all’arresto di quello che poi sarebbe diventato il primo pentito della mafia e che avrebbe avuto un ruolo determinante all’interno del maxi processo: Tommaso Buscetta. Prima di abbandonarsi ad un caloroso e entusiastico applauso della platea, Ayala ci regala una delle frasi che ripetutamente soleva dire Giovanni Falcone: “La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine” chiude quindi con un messaggio di speranza “ spero solo di vivere abbastanza per poterla vedere”… il pubblico pieno di commozione regala una standing ovation a Giuseppe Ayala che prima di abbandonare il palco appende ad un ramo della magnolia il discorso recitato durante la serata con l’utopia, ci confessa, che Falcone da lassù possa leggerla come tutti i bigliettini che i suoi “seguaci” lasciano in via Emanuele Notarbartolo a Palermo.
Beatrice Collini
Liceo classico “V. Emanuele II” Lanciano, II a