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La Lupa - 30 novembre 2015

Spettacolo notevole e d’effetto quello che ha visto come protagonisti Lina Sastri e Giuseppe Zeno, attori eccellenti e dall’ottima capacità espressiva. Tratto dall’omonima novella di Giovanni Verga, “La Lupa”, e a lei confacente e fedele nella messa in scena di emozioni, pensieri e modi di vivere tipici della Sicilia ottocentesca: la ancora piacente e a dir poco sensuale gnà Pina, resa viva dalla magistrale interpretazione di Lina Sastri, non ha vergogna nel manifestare il suo spudorato interesse per il giovane marito della figlia, Nanni, reticente e nello stesso tempo inesorabilmente attratto dalle selvagge fauci della Lupa. Fin dal suo ingresso in scena, emergendo come una predatrice dal rurale campo di grano adottato per la scenografia, la Lupa, con lo sguardo ammiccante, il sorriso sornione e un drappo scarlatto attorno ai fianchi, ha catturato gli spettatori trasmettendo la forza di una donna indipendente e abituata a raggiungere i propri scopi. Ottima l’interpretazione degli altri attori, indispensabili per la narrazione della storia.
Servendosi di una regia sapiente e puntuale, Guglielmo Ferro è riuscito ad attualizzare la figura di gnà Pina, specchio di quella libertà femminile così agognata nella società maschilista dell’Ottocento e tuttora viva nei cuori delle donne. Confacente anche la scelta di adottare una cadenza popolare delicata, calibrata, senza scimmiottare il dialetto siciliano, donando allo spettacolo un realismo sincero che ha tanto entusiasmato e affascinato il pubblico, proiettandolo in un’epoca lontana eppure ancora vivida nella nostra mente.

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