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Questa sera si recita a soggetto

Questa sera si recita a soggetto è un opera teatrale del celebre drammaturgo Luigi Pirandello molto conosciuta e apprezzata, proposta in questa occasione dalla compagnia Moliere.
La storia di Mommina che vive con la madre e le sue tre sorelle una vita alla “continentale”, fatta di libertà e divertimento, alla presenza di quattro giovani che sono soliti frequentare la casa di questa famiglia e finiscono per frequentare le ragazze, tra questi Rico Verrì, innamorato della protagonista. Ma a fare da sparti acque a questo tenore di vita arriva la morte del padre, in seguito ad una rissa causata dalla chanteuse di cui era segretamente innamorato, che lascia le donne in grande difficoltà economica. Allora Mommina decide di sposare il suo ricco amato nella speranza di risollevare le sorti della famiglia. In realtà da questo momento in poi inizierà per lei una vita da incubo, poiché a causa della sua forte gelosia il marito chiude la moglie e la loro figlia in casa con la speranza di farle dimenticare le libertà di cui aveva goduto fino a quel momento. Una sera disperata, ridotta ormai in una prigione per il suo corpo ma soprattutto per la sua anima, Mommina trova nella giacca del marito una locandina che pubblicizza la rappresentazione teatrale de Il Trovatore proprio per quella sera ad opera di una delle sue sorelle, divenuta una famosa cantante. Quella locandina basta a far risvegliare in lei i ricordi felici della sua giovinezza e così inizia a spiegare alla figlia la magia del teatro, presa però da una forte emozione cadrà a terra morte per un infarto.
Ma la particolarità di questa rappresentazione è che mette in scena il teatro nel teatro poiché noi ci ritroviamo ad assistere ad una recita a soggetto, cioè senza copione prestabilito, della novella Leonora , addio! coordinata dal regista, il dottor Hinkfuss e tra una pausa e l’altra i protagonisti insceneranno delle vere e proprie discussioni con il regista poiché egli vorrebbe spezzare il racconto in tante scene mentre gli attori ritengono che questo non giovi affatto alla carica emotiva di ogni personaggio e la rappresentazione di un sentimento come la gelosia perda d’intensità. Così all inizio del terzo atto, che vede Mommina prigioniera del suo matrimonio, i protagonisti reclameranno la loro libertà e prenderanno il sopravvento sul regista che sarà mandato via e che ricomparirà solo alla fine per ribadire che a suo parere gli attori non devono mettere in scena la propria interiorità, risultando così troppo coinvolti, ma devono recitare secondo le precise disposizioni del regista.
“Tutto il teatro recita!” questa semplice frase dello stesso autore sintetizza pienamente l’essenza di questa rappresentazione poiché anche il pubblico è coinvolto nella recita ed è chiamato a partecipare , con le intrusioni degli stessi attori tra loro. Uno spettacolo che sa alternare momenti di divertimento a momenti di vera commozione, capace ovviamente e volutamente di coinvolgere lo spettatore con la tecnica del meta teatro.
Valerio Annamaria
Liceo Classico Vittorio Emanuele II
Ultima modifica ilMercoledì, 07 Marzo 2012 10:49

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