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“Chi Ha Paura Muore Ogni Giorno” di Giuseppe Ayala

Lottare per ideali a cui si crede fermamente, vivere onorando il proprio Stato, lavorare incessantemente, aver coraggio delle proprie scelte… Ecco cosa racconta Giuseppe Ayala: la sua esperienza lavorativa e di vita assieme a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. In questa “trasposizione teatrale” (come ama definire il suo spettacolo) del suo discusso saggio, Ayala con semplicità, con umanità, con fermezza e con obiettività fa rivivere a tutti gli spettatori i momenti più significativi di anni di collaborazione insieme a due dei personaggi più importanti della storia italiana, simboli della lotta alla mafia. Saltando da situazioni quotidiane e “banali” a fatti realmente accaduti e vissuti in prima persona, egli ripercorre umilmente e fedelmente le tappe fondamentali di questi dieci anni di collaborazione. Lo schema narrativo ripreso dal suo saggio è suddiviso in tre fasi: la prima, rivela il lavoro compiuto da questi tre grandi uomini puntando maggiormente l’attenzione sul piano soggettivo e umano; la seconda invece con carattere oggettivo narra gli eventi che portarono al maxiprocesso e rivive proprio gli stessi giorni in cui quest’ultimo ebbe luogo; la terza infine è stata tolta dallo spettacolo e riguarda l’attualità. Lasciando gli spettatori talvolta col sorriso sulle labbra per l’ironia della vita quotidiana, talvolta con gli occhi lucidi per l’emozione del ricordo di momenti tristi e difficili, Ayala vuole far riemergere la verità storica su questi fatti: infatti secondo lui per troppo tempo in Italia c’è stata una visione distorta sulla realtà. Giunto alla centesima replica del suo spettacolo, entrando in numerosi teatri d’Italia egli ha toccato la memoria degli italiani, ha valorizzato gli esempi di due grandi uomini che non si sono mai scoraggiati, che non hanno mai perso la voglia di combattere per un futuro migliore, che ci hanno lasciato testimonianze e messaggi tutt’ora validi. La strage di Via D’Amelio e la strage di Capaci (già annunciate secondo lui) sono il traguardo di un percorso pieno di ostacoli che non deve essere fine a sé stesso , al suo contesto storico, ma deve rafforzare la nostra coscienza e il nostro credere nel Paese! Ayala è portavoce di questo messaggio di speranza che si basa esclusivamente su eventi reali che troppo spesso siamo portati a dimenticare o a voler ricordare solo in parte.

Federica Percario Liceo Classico \\\"V. Emanuele II\\\" classe 3B
Ultima modifica ilVenerdì, 17 Febbraio 2012 15:57

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