Log in

L'unione fa la forza

Venerdi 20 gennaio 2012 alle ore 21 al Fenaroli di Lanciano è andato in scena lo spettacolo teatrale intitolato\\\"Chi ha paura,muore ogni giorno. I miei anni con Falcone e Borsellino\\\",una rappresentazione sintetica,ma significativa sull\\\'amicizia istaurata tra Giuseppe Ayala e due grandi della storia contemporanea,oppositori e lottatori fervidi e convinti della mafia,vittime inevitabili di un tragico e avverso destino. Ayala,politico,avvocato,scrittore di opere divulgative,critico nella vita di tutti i giorni,è attore per passione;egli afferma di sentire il dovere di rievocare quei fatti di cui è stato testimone diretto a distanza di anni,per lasciare a noi generazioni future prove tangibili di due delle numerosissime e mostruose stragi compiute dalla malavita,in modo che noi,semplici individui,non rischiamo di cadere nella morsa dell\\\'ingiustizia e dell\\\'illegalità,cerchiamo di tenerci lontani dal male e di navigare il più possibile in acque tranquille e pulite. Falcone e Borsellino, due eroi, valorosamente impegnati per gran parte della loro esistenza a estirpare dalle radici le bande clandestine, pur facendo parte attivamente della politica erano considerati nemici dalla maggioranza,poichè avevano idee rivoluzionarie(denunciare l\\\'isolamento dei giudici,progettare una struttura unitaria contro la mafia,lottare per l\\\'incapacità o la mancata volontà della politica di dare risposte serie alla lotta alla criminalità), erano contrastati e molto criticati nelle istituzioni,uno dei luoghi simbolo della protezione di interessi personali e non di soddisfacimento del bene comune, uomini coraggiosi, capaci ,intelligenti,determinanti nell\\\'esercizio della loro missione, sono stati brutalmente vinti dalla supremazia di Cosa Nostra, essendo soli contro tutti, e per questo soprannominati \\\"martiri della causa della giustizia\\\". \\\"Si muore generalmente perchè si è soli o perchè si è entrati in un gioco troppo grande,si muore spesso perchè non si dispone delle necessarie alleanze,perchè si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere\\\",così parlava Falcone,o famosa è la frase di Borsellino\\\"Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio:o si fanno la guerra o si mettono d\\\'accordo\\\". Sorti ormai da più di un secolo e mezzo le organizzazioni criminali sono fonte inesauribile di ingenti quantità di capitali,derivanti dal monopolio sul traffico di stupefacenti,dallo sfruttamento della prostituzione,dalla speculazione edilizia e dai legami con la politica,l\\\'economia,la finanza;l\\\'interesse e il desiderio di far soldi e arricchirsi attrae molti in questa trappola mortale,dove nessuno ferma nessuno. Ayala è il protagonista assoluto della scena,egli attraverso un monologo,interrotto soltanto da alcuni video,foto o musiche attinenti l\\\'argomento,rivive il suo profondo e sincero legame con i due caduti inesorabilmente nelle mani di una delle bande più potenti al mondo,coinvolgendo intensamente lo spettatore attraverso la sua abilità espressiva e linguistica,e facendo commuovere per una rievocazione delle vicende vissute in prima persona in una maniera così emotiva e sentimentale che il pubblico affascinato ed entusiasta ha occhi solo per lui. L\\\'attore solo sul palcoscenico,eccetto la presenza di un albero,emblema della lotta alla mafia,è ottimista per l\\\'avvenire,vede la vittoria dello Stato di diritto nella guerra finale,nonostante tante battaglie sono state vinte dalla criminalità,anche Falcone la pensava allo stesso modo dell\\\'amico e collega Ayala,infatti affermava:\\\"La mafia non è affatto invincibile;è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà una fine. Piuttosto bisogno rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini,ma impegnando tutte le forze migliori delle istituzioni\\\". L\\\'avvocato consiglia a noi giovani di lottare contro l\\\'omertà e il silenzio,denunciando qualsiasi atto o episodio iniquo alle forze dell\\\'ordine,affinchè una soluzione mirata non tardi ad arrivare,non dobbiamo essere passivi,non dobbiamo osservare la realtà che ci circonda da dietro uno schermo,come se fossimo davanti a un film in tv,ma rimboccarci le maniche e prendere iniziative,dato che possediamo tutte le facoltà per reagire e insieme cambiare ciò che di sbagliato esiste nel mondo. Sara Cavacini,liceo classico V.Emanuele II,III C
Ultima modifica ilMartedì, 14 Febbraio 2012 09:40

Log in or Sign up