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Operai oggi - 16 aprile 2009

Due coniugi,abituati a dieci anni di duro e continuo lavoro fatto di turni in fabbrica,si ritrovano improvvisamente in cassa integrazione. Senza più un lavoro sicuro,senza più uno stipendio pieno,con mille dubbi,preoccupazioni ed incertezze in più. E’ l’espressione della società di oggi,è uno spaccato di vita contemporanea,è la fotografia di tante famiglie italiane ridotte in balìa del destino per colpa della crisi economica. Ecco così che riscoprire la quotidianità con l’altro coniuge,qualcosa che fino ad allora si era vissuto solamente in parte,e non in maniera completa,diventa sempre più un peso,fino a mutarsi in una vera e propria prigione. Così si scoprono gli altarini di una coppia che forse era già in crisi da tempo,e ciò che fino ad allora si faceva finta di non vedere,ora viene tragicamente a galla. Gli effetti del passaggio dall’operosità alla totale inattività possono essere devastanti:si cerca sempre uno svago,un passatempo…a volte si cerca addirittura di tornare più giovani di una decina d’anni concedendosi una serata in discoteca. Fingendo che tutto vada bene ci si concedono lussi che prima non si sarebbero mai potuti immaginare:come ad esempio una donna delle pulizie. Che,diciamolo,per una coppia in cassa integrazione,è proprio ridicola. Così questa schiacciante e forzata vita di coppia può addirittura portare a sconvolgimenti della personalità:ecco così che nottetempo,la moglie si ritrova in camera della donna delle pulizie rumena…sotto gli occhi sconvolti,schifati e delusi del marito. Uno spettacolo che mette in luce la morte totale della classe operaia nella sua dignità di classe sociale a tutti gli effetti,e la conseguente morte di tutti i suoi ideali. La comicità dello spettacolo è stata data soprattutto dalle origini dei due coniugi(lui abruzzese e lei veneta); comicità che si riscontrava soprattutto durante i loro battibecchi. Ma vi posso assicurare che dopo la risata,nella bocca dello spettatore restava ben altro:tutto l’amaro che deriva da una situazione che mai come oggi sentiamo vicina a tutti noi in maniera critica.

Giulia Bellisario IIB Liceo Classico Lanciano

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