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Recensione dello spettacolo teatrale “Pensaci Giacomino” 

Il 30 ottobre il teatro Fenaroli di Lanciano ha allestito lo spettacolo “Pensaci Giacomino” tratto dall’omonima novella del premio Nobel “Luigi Pirandello”. Lo spettacolo originale si articolava in quattro scene con ambientazioni diverse, il regista Fabio Grossi, però, ha provveduto a rendere l’opera più breve. Leo Gullotta insieme a Fabio Grossi, Liborio Natali, Rita Abela, Federica Bern, Valentina Cristina, Gaia Lo Vecchio, Valerio Santi, Sergio Mascherpa e Marco Guglielmi hanno accettato di fare un incontro con alcuni ragazzi delle scuole di Lanciano, l’esperienza è stata edificante e al tempo stesso ha permesso di comprendere meglio lo spettacolo nella sua interezza; nel dialogo tra Leo Gullotta e alcuni dei ragazzi si è parlato anche dell’attualità di alcuni aspetti dell’opera pirandelliana, in particolare quello dei pensieri pregiudizivoli delle persone all’interno della società. Inoltre l’aspetto delle “maschere” ricorre spesso in altre opere di Pirandello, come “Uno, Nessuno e centomila ed è reso ancora più evidente dal sipario iniziale dello spettacolo. Leo Gullotta nell’opera interpreta il Professor Agostino Toti, il quale decide di sposare Lillina, la figlia del bidello della sua scuola, per farle vivere una vita migliore e soprattutto per far sì che stia bene con Giacomino, un vecchio alunno di Toti e fidanzato di Lillina, e con il bambino che ha in grembo. Subito l’opera di bene del professore creerà conseguenze disastrose nell’opinione pubblica dei compaesani e in quella degli stessi genitori della ragazza. 

Nasce subito un grande legame tra il professore e il bambino di Lillina, tanto che Toti riesce a disinteressarsi dell’opinione altrui e a dedicarsi solo al bene della sua famiglia.

Dopo aver incontrato Leo Gullotta con gli attori e aver assistito allo spettacolo, posso dire di aver realizzato che molte volte nella vita non bisogna focalizzarsi sull’opinione altrui, ma basta concentrarsi su cosa si vuole veramente e su come proteggere le persone che si amano. 

Dall’alunno Umberto Stella della 4^A del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Lanciano.

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