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Recensione \\\"Tutti insieme appassionatamente\\\"

Notevoli competenze canore, evidente preparazione e voglia di “fare e comunicare” teatro sono solo alcune delle caratteristiche che avvalorano il musical “Tutti insieme appassionatamente”,diretto da Fabrizio Angelini e messo in scena dalla Compagnia dell’Alba di Ortona, liberamente ispirato all’omonimo film musicale.
Siamo a Salisburgo, nel drammatico periodo del nazismo austriaco.
Maria (Carolina Ciampoli) è una novizia, troppo irrequieta e giovanile per riuscire ad accettare il contegno e le regole che le vengono imposte in convento. Viene così assunta come istitutrice in casa Von Trapp.
I bambini sono sette e Georg (Gabriele De Guglielmo), il capo famiglia è un rigido ufficiale della Marina Austriaca: pretende ordine, decoro e disciplina. Ma come può Maria sottostare a queste regole, quando per lei le parole chiave sono Divertimento e Spensieratezza?
All’inizio i ragazzi, diffidenti, escogitano ogni sorta di piano per mandare via la loro nuova istitutrice;
Solo quando comprendono che fräulein Maria non è come le precedenti, che proprio lei ha il coraggio di disobbedire a molte delle ferree regole del padre-capitano, le dimostrano tutta la loro fiducia, trovando in lei la figura della madre di cui sentono la mancanza.
Fedele all’arrangiamento originale del film, dopo sofferenze, litigi e crisi, i due protagonisti coronano il loro sogno d’amore: è proprio la gioia di Maria che illumina il cuore di Georg, che, a spettacolo finito, sembra essere completamente diverso dal personaggio iniziale.
Tema fondamentale della storia è la felicità che si prova cantando e le abilità e i colori canori dimostrati dagli interpeti, non potevano risultare più espressivi nel comunicare questa gioia. Come precisato dagli stessi attori infatti, alla componente musicale è stata data una forte importanza. Ciascuna voce calza a pennello ogni specifico personaggio e non mancano momenti di gioco e novità vocale, come quella dello “yodel” interpretato nell’ atto II.
La cura della componente canora corrisponde ad una minuziosa attenzione per le parti danzate (con le coreografie di Roberto Angelini) e per quelle recitate. Come ha confermato il regista nell’incontro con i ragazzi qualche ora prima dell’esibizione, ogni particolare contribuisce alla buona riuscita dello spettacolo e per ogni movimento sul palco, dietro le quinte ci sono tensione e precisione di tecnici e interpeti.
Anche la scenografia, sebbene non apparentemente articolata, risulta perfetta per rendere l’ambientazione storica ed è altrettanto congeniale nel rendere gli stati d’animo dei personaggi, arricchita da giochi di luci ed ombre.
Ciò che rimane dello spettacolo non sono solo un forte coinvolgimento emotivo e una piacevole partecipazione alla vicenda, ma anche il messaggio del “fare teatro”. Ci rendiamo conto che la realtà teatrale non è impossibile e lontana, ma vicina e vivibile. Gli applausi del pubblico sono stati una spontanea dimostrazione della gratitudine per aver comunicato quest’importante valore artistico.

Simona Milantoni, Liceo Classico “Vittorio Emanuele II” III A

Ultima modifica ilLunedì, 14 Gennaio 2013 10:16

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