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recensione spettacolo : Se devi dire una bugia dilla ancora più grossa

Il 9 dicembre 2011 alle ore 21.00 è stato rappresentato presso il Teatro comunale “Fedele Fenaroli” di Lanciano lo spettacolo teatrale “Se devi dire una bugia dilla ancora più grossa” dalla regia di Gianluca Ramazzotti.
Hotel Palace. Suite 648. Invece di presenziare al Consiglio dei Ministri, l’On. De Mitri, ministro del governo, sta per trascorrere la notte con la sua amante, capo dell’ ufficio stampa dell’opposizione. Per la gioia dello spettatore, nulla andrà come previsto. Un cadavere appare dietro la grande e “difettosa” finestra, il personale dell’albergo è estremamente invadente e rende impossibile all’ On. De Mitri camuffare il misfatto. Potrà contare sul suo fedele, ingenuo, goffo, ma allo stesso tempo sagace e risoluto portaborse, Mario Girini, che nonostante le continue attenzioni e pensieri nei confronti della madre malata e della sua infermiera rimaste a casa, sarà costretto ad affrontare incredibili e divertenti situazioni.
Commedia dal sapore europeo, “ Se devi dire una bugia dilla ancora più grossa” è la versione italiana della nuova ed esilarante creazione di Ray Cooney ,fregiata dal premio Lawrence Olivier come miglior commedia dell’anno a Londra. Portata per la prima volta in Italia da Gianluca Ramazzotti con Antonio Catania e Miriam Mesturino, suffragati dall’esuberante personalità di Raffaele Pisu e Nini Salerno.
L’episodio ,quanto mai attuale, risulta estremamente coinvolgente per lo spettatore che trova davanti a sé situazioni grottesche, che è disposto ad accettare reagendo con una grassa risata, che sazia le aspettative di chi assiste ai frizzanti equivoci che movimentano e sorreggono l’intera finzione teatrale, apparendo ,questa, così, oltremodo solida. Una moderna commedia degli equivoci dai connotati plautini, basata sulla confusione, sulla finzione, sugli scambi d’identità, su intrecci che si ingarbugliano con lo svolgersi della vicenda, su atmosfere grottesche, che allietano e distraggono lo spettatore. Ci appare, in modo molto evidente, assolvere ad un ruolo primario l’intero amplesso scenografico che aiuta e giustifica gli inconvenienti e gli errori voluti, anelati, che consentono allo spettacolo di assumere un ritmo veloce.
Una genuina comicità, che permette, comunque, di riflettere su di un’ipotetica situazione politica di un paese , governato dai fautori dei medesimi equivoci e misfatti che tentano di camuffare quando lo scandalo sta per scoppiare. Le menzogne per salvaguardare l’immagine ed il timore dell’opinione pubblica sono alla base dello spettacolo, che con chiari e taglienti riferimenti all’attualità, suscitano in noi spettatori, assai coinvolti nella rappresentazione, ma inconsciamente consapevoli, una spensierata risata, che contiene però, un pizzico di amarezza.

Giulia Sideri
Liceo ginnasio statale “V.Emanuele II”, Lanciano
Classe II C

Ultima modifica ilSabato, 21 Gennaio 2012 13:04

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