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Un ispettore in casa Birling

Scoprire come il Teatro e il cinema siano così affini. Questo è il messaggio che a livello tecnico dà \\\"Un ispettore in casa Birling\\\", riadattato in modo molto dinamico nella regia da Giancarlo Sepe, partendo dal testo originale del 1946.
L\\\'opera narra di una famiglia inglese(i Birling per l\\\'appunto) sconvolta, durante una festa di fidanzamento, dalla notizia del suicidio di una ragazza, nel quale nessuno dei familiari ha preso parte attiva, benchè tutti abbiano via via aggiunto motivazioni ed eventi spiacevoli, nella vita della malcapitata, affinchè la morte di quest\\\'ultima si compiesse.
In questo scenario pervaso da una nube di perbenismo ed ipocrisia, quest\\\' ultima viene spazzata via da una ideale e turbolenta folata di vento che si materializza nella venuta di un misterioso e tenebroso ispettore.
Le coscienze dei membri della famiglia non saranno più le stesse, scosse passo dopo passo dal massacrante interrogatorio che la misteriosa figura fa ad ognuno.
A fine spettacolo lo spettatore rimane interdetto, ancora in preda all\\\'estremo interrogativo che lo divide:
Chi è l\\\'ispettore?
Un impostore?
Una proiezione mentale creata dai protagonisti?
Beh, qualunque sia la risposta, essa non conta, poichè non intacca l\\\'obiettivo ultimo insito nell\\\'opera:
Smuovere la coscienza umana, agitarla riscoprendovi ciò che noi cerchiamo di seppellire in essa. Dunque, l\\\'insegnamento può essere riassunto in un monito: tutto ciò che l\\\'uomo compie si ripercuote, nel bene e nel male, su di esso, attraverso gli effetti che il suo agire provoca, e non c\\\'è artificio umano che ci possa bendare gli occhi in eterno.
Come si diceva all\\\'inizio, degna di nota è la mistione tra peculiarità teatrali e tecniche cinematografiche, come il continuo utilizzo di colonne sonore, che aiutano ad interpretare lo stato d\\\'animo dei protagonisti. Di questa filosofia di regia si ha il culmine nel Rewind che ad un certo punto vede tutti gli artisti impegnati a ripercorrere al contrario le azioni compiute durante la porzione precedente di spettacolo. In questa occasione, come in generale lungo tutto il corso della recitazione, si possono apprezzare le qualità del cast, che ha l\\\'onore di annoverare, tra gli altri, attori del calibro di Andrea Giordana (che veste in maniera mirabile i panni di un severo Mr. Birling, facendo assaporare al meglio i vizi e le virtù dello stereotipo del ricco e spregiudicato inglese dell\\\'età industriale) e di Paolo Ferrari (un riuscitissimo ispettore) capace di centrare appieno l\\\'essenza del suo personaggio e di adempiere alla sua funzione di investigatore (di anime) facendo non di rado correre un brivido lungo la schiena dello spettatore. Come definire in una parola l\\\'opera?
Introspettiva.
Federico Morena, II B, Liceo Classico \\\"Vittorio Emanuele II\\\"
Ultima modifica ilMartedì, 26 Aprile 2011 10:16
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