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A che servono questi quattrini?

Martedì 13 dicembre, sul palco del Teatro Fenaroli di Lanciano è stata messa in scena la commedia “A che servono questi quattrini?”. Lo spettacolo, originariamente scritto dal commediografo Armando Curcio e poi adattato per il grande schermo dai fratelli Eduardo e Peppino De Filippo, vanta la regia di Andrea Renzi e la partecipazione di Valerio Santoro, Nello Mascia e Giovanni Esposito.

La trama ruota intorno al marchese Parascandalo, una figura dai caratteri caricaturali e a metà tra un filosofo e un truffatore, nonché protagonista dell'improbabile vicenda. Il marchese accompagnerà Vincenzino, un uomo ingenuo e ricco solo del suo entusiasmo, in molte vicende che lo porteranno ad una rapidissima ascesa sociale.

La scenografia è resa in modo semplice ma efficace con pochi elementi, tra cui un muro, un tavolo e delle sedie. Richiama così una tradizione del teatro dei De Filippo, sovente ambientato in dimore napoletane cariche di vita.

Lo scopo di divertire gli spettatori è ampiamente raggiunto, non solo grazie alla storia raccontata, già amata da diverse generazioni di italiani, ma anche grazie alla recitazione degli attori che esalta la situazione di gioco parossistico teatrale. La componente dialettale non preclude agli spettatori la piena comprensione dell'opera, ma la arricchisce di realismo.

In conclusione, “A che servono questi quattrini?” offre ottimi spunti di riflessione e di attualizzazione. Nonostante le vicende riguardino famiglie italiane degli anni ‘40, i temi sono più attuali che mai. La messa in discussione del valore del denaro permette allo spettatore di ridere su una tematica molto delicata, facendogli brevemente dimenticare l’importanza dei soldi, motore della nostra società.

Gaeta Nicole, Caravaggio Camillo, Biondi M.Rosaria, Nardone Azzurra, Profeta Rebeccca, Accettella Giada
Liceo Scientifico Galilei Lanciano

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