NUBIFRAGIO
drammaturgia Stefano Angelucci Marino
regia Rossella Gesini
con Autilia Ranieri e 14 allievi-attori del Teatro Studio in scena
una produzione TEATRO DEL SANGRO/TEATRO STUDIO LANCIANO per ECO.LAN S.p.A.
Una quarta liceo di Lanciano è in viaggio per la classica gita scolastica di fine anno, destinazione Valle dei Templi in Sicilia. Accompagna la classe la professoressa Magda Vitiello, docente di Storia, una donna stanca, sconfitta, arresa, estremamente innamorata del marito che l’ha abbandonata da molti anni. Arrivano di sera all’Hotel Athena, un alberghetto a due piani che dista poche centinaia di metri dalla Valle dei Templi e dal Museo Archeologico Regionale. In piena notte scoppia un violentissimo quanto improvviso nubifragio. La professoressa Vitiello e i ragazzi si svegliano di soprassalto, paura e incertezza sul da farsi. Una ragazzina, Chiara, figlia di un ingegnere ambientale, prende in mano la situazione e con sicurezza conduce i compagni e la docente in una stanza del secondo piano. Chiusi in quella “gabbia”, impauriti e increduli, tutti si aggrappano alle indicazioni di Chiara, preparatissima sul da farsi in casi come questi e molto informata su cambiamenti climatici, gestione delle emergenze e calcolo dei rischi. La professoressa Vitiello e i ragazzi resteranno molte ore in quella stanza. In quel contesto, con la luce che va e viene, i cellulari senza campo, la minaccia di una frana imminente, la pioggia che non accenna a smettere, si svilupperà un confronto serrato e drammatico tra tutti i presenti sulle vere cause di quel disastro in corso. La giovane Chiara piano piano mostrerà con argomenti e spietatezza che il problema è strutturale alla società che stiamo costruendo, l'ecologismo è l’unica risposta. Come essere ecologisti? Sembra una domanda banale, ma non lo è affatto, soprattutto nel bel mezzo di una crisi ecologica senza precedenti. Il pianeta che ci ospita fa sentire le sue ragioni, invitandoci a farla finita una volta per tutte con i vangeli capitalisti di una “crescita infinita”. Per mettersi in ascolto del “silenzio del cosmo” non basta partecipare ai 'Fridays for Future', ma rifarsi a una “visione del mondo” integrale, che vede nell'uomo un essere integrato nella comunità e nel luogo di appartenenza, aperto al passato e al futuro. L'“ecologismo integrale” di cui parla Chiara è metafisico e metastorico, fondato sul divino che, come recita un antico adagio, «riposa nella pietra, respira nella pianta, sogna negli animali, si desta nell'uomo».
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