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CYRANO DI BERGERAC

Cyrano è uno dei personaggi teatrali più importanti, più famosi e più rappresentati sui palcoscenici italiani.
Il regista e attore milanese Corrado D\\\'Elia ha indossato i panni del protagonista dell\\\'opera, riuscendo a trasmettere a tutti gli spettatori ogni tipo di emozione.
Cyrano è un grand\\\'uomo con una grande personalità. Egli, spesso, è coinvolto in sfide e duelli che scoprono il lato scuro del suo carattere. Ricordiamo, però, con più ammirazione, il lato sentimentale e passionale del protagonista. Abile con la spada, ma molto di più con le parole. Egli, a causa del suo enorme naso, non riesce a dichiarare il suo amore per la cugina, amore per il quale perderà anche la vita. Cyrano è un personaggio che non può far a meno di non passare inosservato, c\\\'è sempre lui al centro di ogni vivenda. Cyrano è un personaggio eclettico e intraprendente, ma che a causa del suo naso visse il suo amore per la cugina da dietro un amante, per il quale l\\\'amata si invaghì. Cyrano è un personaggio che ammiri e che non vedi l\\\'ora di rivederlo.

NICOLA GIANCRISTOFARO IIIA VITTORIO EMANUELE II

IL FU MATTIA PASCAL

Mattia, nato e cresciuto in un piccolo paese e rimasto presto orfano di padre, è cresciuto tra gli agi di un benessere illusorio, mentre i furti da parte dell’amministratore familiare lo stanno conducendo alla rovina. Al termine di una ingarbugliata vicenda egli si trova costretto a sposare la giovane Romilda Pescatore, la cui madre, megera invadente, presto gli avvelenerà la vita. L’inevitabile rovina finanziaria, la perdita della madre e, contemporaneamente, la morte prematura della figlioletta, aggravano la situazione già penosa di Mattia, al quale non resta che una vita divisa tra la trasandata biblioteca in cui lavora per poche lire, e la casa, dove è tormentato dai continui rimproveri aspri e risentiti della suocera. Un giorno, giunto al limite della sopportazione, Mattia fugge, e a Montecarlo la fortuna lo premia con una sostanziosa vincita al casinò, sufficiente, se usata con parsimonia, per trascorrere la vita in benessere. Mentre è già sulla via del ritorno, su un giornale legge la notizia del suo suicidio. Dopo la sua scomparsa, infatti, è stato rinvenuto il cadavere di uno sconosciuto che tutti, moglie e suocera in testa, hanno identificato in quello di Mattia Pascal. Dopo un primo scatto d’indignazione, nell’animo di Mattia esplode la gioia di sentirsi libero, di poter cancellare la vita passata senza rimorsi. Con un nuovo nome, Adriano Meis, Mattia viaggia a lungo, libero da ogni preoccupazione ma impossibilitato, per la mancanza di documenti, ad avere legalmente un’altra vita. Questa impossibilità, dapprima quasi inavvertita, si fa sempre più dolorosa quando si innamora della giovane Adriana, la quale gli dimostra il suo dolce e umile e affetto, poiché, per una serie di casi, Mattia si accorge che nessuna vera vita nuova è possibile per lui. Adriano Meis, che non figura in nessun anagrafe, può vivere come un forestiero, ma senza poter lavorare, né amare. Non gli è concesso nemmeno di denunciare chi lo deruba e sfidare chi lo offende : è un ombra.
Allora Mattia provoca volontariamente quello che già era avvenuto per caso : simula il suicido di Adriano Meis e riprende il suo vero nome per tornare al paese natio, amareggiato per aver abbandonato la povera Adriana e desideroso di vendicarsi dei concittadini con la sua ricomparsa. Ma scopre amaramente che la moglie nel frattempo ha sposato il suo unico amico, Pomino, e ne ha avuto un figlio ; allo stesso modo nessuno in paese lo riconosce, per tutti Mattia Pascal non esiste più. D’ora in poi egli, con la compagnia della vecchia zia e di un prete che lo ha sostituito nella biblioteca, vivrà osservando la vita degli altri e scrivendo le sue memorie e di tanto in tanto portando fiori sulla tomba di Mattia Pascal.

Natalìa Sulas , Fernanda Settembrino, Michela Di Pietro , Valentina Caravaggio, Luca Di Tizio Vb liceo linguistico \\\"C.DE TITTA\\\"

Il Fu Mattia Pascal

Grande capolavoro di Luigi Pirandello. Pietra miliare del primo \\\'900, e noi lancianesi abbiamo avuto la fortuna di poter assistere alla rivisitazione teatralo di questo romanzo, operata dal regista e attore Tato Russo, proprio nel nostro teatro, nella serata di Venerdì 22 Marzo. Recitazione superlativa, scenografia non da meno, arricchita da frequenti giochi di luce, emblematici e molto interessanti. Il regista e gli attori hanno saputo reinterpretare ineccepibilmente il romanzo, che può sembrare noioso o datato, ma che nel suo messaggio di fondo è attualissimo e dovrebbe sicuramente avere un posto speciale nella libreria di ognuno di noi.

ROMEO E GIULIETTA

Disperata e tenace storia d\\\'amore quella immortalata da William Shakespeare attraverso il dramma \\\'\\\'Romeo e Giulietta\\\'\\\', scritto tra il 1594 e il 1596 e la cui fortuna nei secoli è stata immersa tanto da godere di infinite interpretazioni e rivisitazioni. In una Verona insanguinata di risse e contrasti, due famiglie, i Capuleti e i Montecchi, coltivano da tempo la discordia e l\\\'odio di cui essi stessi hanno dimenticato la causa originaria. Il primo atto comincia con una rissa di strada tra le servitù delle due famiglie interrotta da Esculus, principe di Verona, il quale annuncia che, in caso di ulteriori scontri, i capi delle due famiglie saranno considerati responsabili e pagheranno con la vita. Paride, un giovane nobile, ha chiesto in moglie al Capuleti la figlia Giulietta. Capuletti lo invita ad attirarne l\\\'attenzione durante il ballo in maschera il giorno seguente. Questa scena introduce la nutrice di Giulietta, l\\\'elemento comico del dramma. Romeo è innamorato di Rosalina, una Capuleti. Mercuzio è Benvolio cercano in vano di distogliere Romeo dalla sua malinconia, decidono così di andare mascherati in casa dei Capuleti per divertirsi e cercare di dimenticare. Romeo incontra Giulietta, i due ragazzi si scambiano poche parole ma, sufficienti a farli innamorare l\\\'uno dell\\\'altra e a spingerli a baciarsi. Rischiando la vita, nella scena del balcone i due si dichiarano il loro amore e decidono di sposarsi in segreto. Le cose precipitano quando Tebaldo, cugino di Giulietta, incontra Romeo e cerca di provocarlo in un duello. Romeo si rifiuta di combattere ma Mercuzio raccoglie la sfida ma muore per mano di Tebaldo. Romeo vendica la morte dell\\\'amico uccidendo Tebaldo. Il Principe condanna Romeo solo all\\\'esilio. I due sposi riescono a passare insieme un\\\'unica notte d\\\'amore e la mattina seguente Romeo fugge a Mantova. Frate Lorenzo esperto di erbe medicamentose, dà a Giuluietta una pozione che la porterà a una morte apparente per 48 ore. Nel frattempo il frate manda un messaggero per informare Romeo affinchè egli la possa raggiungere al suo risveglio e fuggire da Verona. Il messaggero del frate non riesce a raggiungere Romeo che invece, viene a sapere della morte di Giulietta. Romeo, disperato si procura un veleno e torna a Verona determinato ad unirsi a Giulietta nella morte. Romeo si avvelena. Credendola realmente morta si distende accanto all\\\'amata in uno scenario cupo caratterizzato soltanto da una scala con in cima un letto. Molto affascinante è l\\\'antico libro aperto dal quale in alcuni momenti pare trarre ispirazione Romeo. Quando Giulietta si sveglia, trovando l\\\'amato e Paride morti accanto a lei, si trafigge con il pugnale di Romeo. Infine le due famiglie sono riconciliate dal sangue dei loro figli e pongono fine alla loro guerra. Questa versione, con la regia di Giuseppe Marini, è affidata ad un gruppo di attori giovani. Oltre ai validi Giovanni Anzaldo e Gloria Gulino, Romeo e Giulietta, si distinguono per simpatia e capacità Fabio Bussotti, nel ruolo di frate Lorenzo, e la vivace Serena Mattace Raso nelle vesti della simpatica e contraddittoria balia. La scelta del regista di ambientare la vicenda nell\\\'800 invece che nel 500 è dettata dalla volontà di inserire la storia nel momento in cui maggiore è stata la sensibilità nei confronti del sentimento-amore.

Abbonizio Erika e Isabel Vallaspra
4°B Programmatore Mercurio
ITCG E.Fermi - Lanciano

CIRANO DE BERGERAC

Lunedì 4 marzo alle ore 21:00 approda al Teatro Fedele Fenaroli di Lanciano \\\"Cirano de Bergerac\\\" di Corrado D\\\'Elia. Il regista e attore Corrado D\\\'Elia, vincitore del prestigioso Premio della Critica 2010 e del Premio Internazionale Pirandello 2009, interpreta e dirige la nota e intramontabile storia dell\\\'indomito guascone dal lunghissimo naso e dalla contagiosa vitalità, disposto a raccontare del suo amoremai corrisposto per Rossana, invaghitasi invece di Cristiano, bello quanto privo di spirito. Con momenti di intensa fisicità e nella maniera asciutta, veloce visionaria che contraddistingue Corrado D\\\'Elia, si riscopre la magnifica avventura di un uomo eroico e virtuoso, insuperabile nella spada e nella parol, che intende vivere fieramente la sua diversità. Il rifiuto di farsi imprigionare dalle convenzioni sociali, dall\\\'asservimento politico e culturale, dal conformismo ideologico e dal potere, verrà pagato con la morte, confermandosi però l\\\'unica via per rimanere davvero fedele a se stesso e alla propria intimità. Da elogiare è sicuramente la scenografia: un semplice e spoglio piano inclinato, che viene arricchito di volta in volta grazie ad elementi che vengono spostati, giochi di luce, coreografie di corpi, crea spazi scenici originali e funzionali. Rilevanti e particolari le musiche inserite e i momenti di alta espressione lirica. Sorprendente e commovente l\\\'ultima scena, quando tutti i personaggi indossano \\\" il naso di Cirano\\\".

Erika Abbonizio e Isabel Vallaspra
4^B Programmatore Mercurio
ITCG Enrico Fermi - Lanciano

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