Logo
Stampa questa pagina

AMADEUS - 26 nov 2014

L’opera intitolata “Amadeus”, il cui autore è Peter Shaffer, è stata composta nel 1978 e riproposta, con un riadattamento del regista Alberto Giusta, il 26 novembre nel teatro Fedele Fenaroli a Lanciano. E’ possibile classificarla come genere tragicomico per la presenza di aspetti dolorosi e drammatici, come i decessi dei protagonisti, abilmente mescolati, in alcuni tratti della rappresentazione, con aspetti da definire, se non propriamente comici, almeno ironici. La storia parla di due grandi compositori, Salieri e Mozart, che si conoscono nella corte di Vienna di cui Salieri è il principale compositore. Venuto a conoscenza dell’estrema bravura di Mozart, Salieri, accortosi di non poter riuscire ad eguagliarlo, tenta di sabotarlo cercando di rovinargli la carriera. Ma Mozart, in ogni modo, sarebbe ricordato come un eccelso compositore! Quindi cosa fare perché Salieri venga comunque ricordato nonostante l’indiscussa fama dell’odiato avversario? Semplice: mettere in giro la notizia dell’avvelenamento di Mozart ad opera sua! In questo modo anche Salieri sarebbe ricordato nei posteri, se non come sublime compositore, almeno come assassino! Notiamo quindi che i temi chiave della rappresentazione quali la gelosia, la rabbia, l’inadeguatezza, la malizia, la voglia di primeggiare da una parte, ma anche la voglia di libertà, il bisogno di affetto e comprensione, la necessità e il desiderio di farcela dall’altra, denotano chiaramente la personalità dei protagonisti nonché l’intento della rappresentazione di far rivivere Mozart e la sua musica e mettere a conoscenza lo spettatore della sua lotta per la libertà dell’uomo come individuo e come artista. Per quanto riguarda il rapporto spazio-temporale, notiamo che non vi è assolutamente una singolarità di spazio e luogo: infatti, l’ambientazione cambia febbrilmente dalla fine del 700’, periodo in cui avviene la frequentazione tra Salieri e Mozart, agli inizi dell’800’, periodo in cui Salieri, ormai vecchio, ci svela la sua intenzione di mettere in giro la voce di aver avvelenato il suo nemico. Lo spettacolo è diviso in due atti entro cui viene messo in scena il racconto che risulta essere un’ampia digressione o, per meglio dire, un flashback nella mente del protagonista, incominciato e finito a raccontare dal protagonista stesso: Antonio Salieri. Una tecnica spesso utilizzata dal regista Alberto Giusta, e che regala una singolare suggestione, consiste nel far recitare dal protagonista Salieri i propri pensieri mentre la scena è ferma. Per questo spettacolo abbiamo un cast d’eccezione avvalorato dall’esperienza dell’attore comico Tullio Solenghi, nel ruolo di Antonio Salieri, e dal talento di Aldo Ottobrino, nel ruolo di Wolfgang Amadeus Mozart. La parte di Solenghi, che assume un’aria drammatica dovuta al clima della storia ma senza perdere sfumature di elegante ironia, viene contrapposta alla parte di Ottobrino caratterizzata da un umorismo sprezzante e, in alcuni casi, scurrile. Il regista è interessato a rappresentare lo spettacolo evidenziando la bellezza degli ambienti e dei costumi nonché la profondità del racconto, il gioco attoriale e la relazione tra i personaggi. Nel complesso, lo spettacolo è gradevole, ben realizzato e curato nei particolari (in special modo nei costumi), sebbene in alcuni casi la narrazione possa risultare un po’ piatta, a causa della poca dinamicità delle scene, e, di conseguenza, annoiare lo spettatore.
 
Cerrone Luca
Liceo Classico “Vittorio Emanuele II”
Lanciano
Classe I A
Privacy Policy