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Chi ha paura muore ogni giorno

Parlare di mafia non è facile. Troppe le cose che non si conoscono, troppe le ferite ancora aperte, troppo grande il nemico da sconfiggere. A distanza di 20 anni dalla morte dei due eroi italiani che hanno dedicato la vita per annientare questo grande nemico della giustizia e della società, Giuseppe Ayala, pm del maxiprocesso contro Cosa Nostra, ha deciso di raccontare la sua esperienza e i suoi anni trascorsi al fianco di Giuseppe Falcone e Paolo Borsellino non solo in un libro che al giorno d\\\'oggi ha già venduto centomila copie, ma anche di divulgare la sua testimonianza in modo più diretto e forse più immediato mediante una rappresentazione teatrale. Così nasce lo spettacolo \\\"Chi muore ha paura ogni giorno, i miei anni con Falcone e Borsellino\\\" che nelle varie tournée in Italia ha lasciato un segno indelebile nelle coscienze degli spettatori.
La rappresentazione, che era originariamente suddivisa in tre atti, nella sua rivisitazione più recente comprende due atti: in un primo atto è raccontato direttamente il rapporto con i due giudici siciliani, in un secondo atto invece lo svolgimento del processo dell\\\'86. Il palcoscenico è organizzato in una scenografia molto semplice, con un albero di magnolia sullo sfondo, simbolo della lotta alla mafia. Una voce femminile narrante espone le notizie oggettive riguardanti il decennio \\\'82 - \\\'92, i numeri e gli articoli di giornale del maxiprocesso che dimostrano quanto esso abbia inciso nella storia italiana contemporanea. Ma il protagonista indiscusso della scena è il giudice Ayala, che racconta la sua verità, la sua vita trascorsa al fianco dei giudici Falcone e Borsellino e lo fa con un\\\'umiltà notevole, a tratti interrotta da momenti di commozione: il suo intento non è quello di autocelebrarsi, di elevarsi ad eroe altrimenti non riconosciuto, ma è quello di condividere la strada difficile e che egli ha intrapreso a lungo della lotta contro la mafia con quella parte dell\\\'Italia che dovrebbe reagire e mettersi in gioco. Possiamo affermare con certezza che l\\\'obiettivo è stato raggiunto: un monologo che ha saputo coinvolgere il pubblico, che non ha avuto modo di distrarsi un istante, visto anche il calibro della serietà degli argomenti affrontati. Questo non è stato un semplice spettacolo, ma un\\\'opportunità di incontrare uno degli uomini che hanno scritto la nostra storia. Opportunità che spero in molti abbiano saputo cogliere.

Ivonne Ucci 3B
Ultima modifica ilVenerdì, 17 Febbraio 2012 15:58
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