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Se devi dire una bugia dilla ancora più grossa

Un susseguirsi ininterrotto di trucchi, equivoci e battibecchi: "Se devi dire una bugia dilla ancora più grossa" è un'esaltazione dei paradossi della realtà in cui ci troviamo a vivere. Porte che si aprono e si chiudono, giochi di parole, inganni e tradimenti intrecciano una fitta rete inestricabile, che intrappola la nostra curiosità, divertendoci. La commedia, scritta da Ray Cooney nel 1984, a cui è stato assegnato l'annuale premio londinese "Lawrence Olivier" e che ha riscosso successo anche a livello internazionale, si palesa come estremamente attuale.
La scena si svolge nella stanza di un albergo di lusso, dove l'onorevole De Mitri,interpretato da Antonio Catania, è impegnato in faccende promiscue con la direttrice dell'ufficio stampa del partito d'opposizione, Miriam Mesturino, inadempiendo così ai suoi doveri di presidente del consiglio.
Tra cadaveri che spuntano da dietro la grande finestra della camera, la rappresentazione di Catilina denunciato da Cicerone che domina la scenografia, un cameriere, Raffaele Pisu, ed un direttore d'albergo, Nini Salerno, fintroppo indiscreti, mariti e mogli in preda ad ossessive gelosie ed il portaborse Girini, Gianluca Ramazzotti, che anche rischiando la propria pelle, riesce a tener testa a tutte le strambe situazioni nelle quali è sballottato, l'attenzione dello spettatore non viene mai meno, stuzzicata dall'imprevedibile sviluppo della vicenda.
Questa commedia delinea dunque, con toni frizzanti ed ironici, quello che è un panorama politico vicino alla realtà, ma più nello specifico, la facilità con cui l'uomo, di potere e non, è portato ad inventare i più disparati stratagemmi pur di non essere scoperto colpevole.
Ultima modifica ilVenerdì, 20 Gennaio 2012 10:15
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