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La Locandiera - 15 gennaio 2009

«Fra tutte le commedie da me sinora composte, starei per dire questa la più morale, la più utile, la più istruttiva...»
Carlo GoldoniLa commedia "La locandiera" è incentrata sulla figura di Mirandolina, padrona di locanda a Firenze. Già due dei tre nobili forestieri che si trovano nella sua locanda, sono innamorati di lei; ma il terzo, il cavaliere di Ripafratta, uomo burbero che ha in odio le donne e le loro frivolezze, la disprezza e deride sia il conte di Albafiorita, che ostenta la propria ricchezza, sia lo spiantato marchese di Forlipopoli, che si fa forte invece della propria nobiltà per ottenere l'amore della donna. Allora Mirandolina, punta sul vivo, s'impegna di farlo innamorare per umiliarlo, cercando nello stesso tempo di non dispiacere al cameriere Fabrizio, a cui il padre, prima di morire, l'aveva promessa in sposa. Ella mostra di stimare il cavaliere proprio per il suo odio verso le donne e lo tratta con ogni riguardo, poi si finge tanto turbata da svenire quando egli paga il conto prima di partire per Livorno, dove è deciso a recarsi per non rendere manifesto il suo amore. Il cavaliere, sorpreso dal conte e dal marchese mentre sta soccorrendo Mirandolina svenuta e le sta sussurrando parole d'amore, si allontana momentaneamente infuriato, poi invia invano doni e ardenti suppliche alla donna, divenuta improvvisamente fredda verso di lui, perché ella ormai, raggiunto lo scopo in soli quattro giorni, pone fine al suo gioco e a quello degli altri due corteggiatori e dichiara, alla presenza dei suoi tre nobili pretendenti e del cameriere Fabrizio, di scegliere sensatamente come sposo quest'ultimo. Quindi il cavaliere, il conte e il marchese lasciano la locanda tristi e rassegnati.
Una trama all'apparenza così semplice nasconde invece temi profondi al suo interno..temi però così comuni e così contemporanei da risultare avvincenti anche per un pubblico di ragazzi così giovani..

Come è evidente..uno dei temi principali è l'amore:c'è chi sa amare e chi si illude di saperlo..la seconda categoria risulta ben evidente in questo spettacolo..il conte,il marchese,le due attrici..ma soprattutto Mirandolina; la ragazza è evidente che non ha la più pallida idea di cosa sia l'amore,non fa altro che giocare con le persone,che sappiano o meno amare, non le interessa. è una donna egoista, che sa solo pensare a se stessa e alla sua indipendenza, ma questo la porterà a concedersi ad un uomo.senza amarlo. Lunico che sicuramente conosce e sa cos'è l'anore è il cavaliere:nonostante all'inizio sembra che lui e l'amore siano agli opposti,sono invece la stessa cosa. Egli sa amare con passione,con dolore ed immenso stupore,sa immergere tutto se stesso all'interno di questo sentimento, rifiutando i falsi amori.

Un altro dei temi trattati è la libertà..Mirandolina è infatti una ragazza molto libera,considerando l'epoca in cui si svolgono i fatti: ella non ha nessun uomo ad amministrare i suoi averi e può decidere di fare ciò che vuole nella sua vita e quando vuole..cosa che accade molto raramente. Questo amore per la libertà è da apprezzare,perchè teoricamente nessuno dovrebbe decidere per la vita di qualcun'altro,come invece accade troppo spesso..Nonostante sia un sentimento tanto nobile,andrebbe comunque controllato,sennò si fa la fine di Mirandolina:RIMANERE SOLA..SENZA AMORE!

Erika Iocco classe IIB liceo classico "Vittorio Emanuele II"
Ultima modifica ilMartedì, 03 Febbraio 2009 19:11
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