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La Locandiera - 15 gennaio 2009

La locandiera è una commedia scritta da Carlo Goldoni nel 1750.

La storia è incentrata sulle vicende di Mirandolina un? attraente e astuta giovane donna che gestisce una locandiera ereditata dal pedre, con l?aiuto del suo cameriere Fabrizio.

La locandiera viene corteggiata da ogni uomo che frequenta la locanda,soprattutto dal marchese di Forlipopoli, un aristocratico decaduto a cui non rimane nient'altro che il titolo nobiliare, convinto che basti la sua protezione per conquistare Mirandolina; e dal conte d'Albafiorita, un mercante che, arricchitosi, è entrato a far parte della nuova nobiltà,credendo di poter procurarsi l'amore di Mirandolina acquistando per lei numerosi regali. L'astuta locandiera, da buona mercante, non si concede a nessuno dei due, lasciando intatta l'illusione di una possibile conquista. I nobili clienti, invaghiti, tardano a lasciare l'osteria, e così facendo contribuiscono alla crescita del profitto della locanda, ma l'arrivo del Cavaliere di Ripafratta, un aristocratico misogino, e che prova disprezzo per le donne, sconvolge la situazione. Il Cavaliere lamentandosi del servizio scadente della locanda, detta ordini a Mirandolina, che ferita nel suo orgoglio femminile perché non abituata ad essere trattata come una serva, si promette di far sì che il cavaliere s'innamori di lei ed in breve tempo, riesce nel suo intento. Mirandolina, però, lo rifiuta appena vede che il suo gioco le sta sfuggendo di mano: il marchese ed il conte, notando le speciali attenzioni di Mirandolina rivolte al cavaliere, quest ultimo disposto perfino a usare la violenza per realizzare il suo fine di averla tutta per sé.

Mirandolina, con un abile stratagemma riappacifica i nobili, si sposa con il cameriere Fabrizio,che non ama, ma decide di sposarlo perché lo ha promesso a suo padre, prima della morte,anche perché Fabrizio l?ha sempre amata, e per farlo diventare così ,il padrone della locanda, promettendo a se stessa di non giocare più con il cuore degli uomini.
L'abilità del regista Jurij Ferrini è stata quella di mettere in scena una commedia come quella di Goldoni,sconvolgendola per riadattarla ai giorni nostri,attraverso le modifiche di gesti;linguaggio, che tende al comico e al grottesco;attraverso i costumi,non più quelli dell?epoca, ma quelli che ognuno di noi oggi è abituato ad indossare: i jeans.

Di Santo Donata Elisabetta
VAS del liceo delle Scienze Sociali Istituto Statale C. de Titta, Lanciano
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