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Casa di Bambola - L'altra Nora

“Casa di bambola”, L’altra Nora è lo spettacolo teatrale messo in scena martedì 4 dicembre al Teatro Fenaroli di Lanciano.Diretto da Leo Muscato,esso è tratto dal celebre romanzo “Casa di bambola” del poeta e drammaturgo norvegese Henrik Ibsen.Il sottotitolo “L’altra Nora”, cosa significa?Di chi si tratta?

L’altra Nora è semplicemente la donna creata da Muscato attraverso il suo progetto denominato Ri-scritture, in cui affronta i classici in modo originale, rovesciando i punti di vista, confondendo i generi senza forzature e ,soprattutto, attualizzandone le vicende. Muscato,infatti,  per questa opera, “trasferisce” i personaggi dal 1879 al 2007. Il regista,partendo dallo spunto di Ibsen,sceglie di disegnare il personaggio di Nora, la protagonista, affetto da una sorta di fragilità mentale, durante tutta la rappresentazione, questo lato del carattere di Nora, ignorato nel tempo dalla critica,emergerà in ogni suo comportamento.

Sì, il merito di aver saputo rendere visibili i sentimenti di questa donna al pubblico è indubbiamente del regista, ma  impossibile non attribuire un po’ di questo merito anche alla straordinaria interpretazione di Lunetta Savino,appunto nel ruolo della protagonista. Lo spettacolo si apre proprio con quest’ultima che, cantando, rientra a casa con le mani piene di regali di Natale. In fretta si toglie il cappotto, lo appende, si toglie le scarpe e, infine si siede per terra a giocare con i pacchetti. Ad un certo punto, dalla camera da letto,esce il marito, interpretato da Paolo Bessegato, il quale,avvicinandosi, le chiede dove sia stata. Nora inizia a parlare velocemente, muove continuamente i piedi…sembra agitata,anzi lo è.

Racconta, ma ogni volta che termina una frase, guarda fissa negli occhi il marito: vuole una conferma, cerca  il suo appoggio.

Già dalla prima scena Muscato fa capire uno dei tratti principali del carattere di Nora: ella vive unicamente come riflesso del marito. Non è un essere umano, una persona fatta di idee proprie, ma una bambola. Una bambola, però, che rimane tale fino all’arrivo di una amica d’infanzia. A questo punto della vicenda, infatti, riemerge dal passato una colpa commessa per amore da parte di Nora,la quale rivela la meschinità e l’ipocrisia di chi sembrava pieno d’amore e di affetto: l’amica che fino ad allora sembrava capirla o almeno compatirla, si distacca da lei con una semplice, misera telefonata.

 Il marito, invece, pur ritenendo che Nora abbia sbagliato, sarebbe disposto a “perdonarla” anche se non ci sarebbe nulla da perdonare. Ed è proprio qui, attraverso questo personaggio, che Muscato vuole mettere in evidenza un aspetto della società, presente nel 1879 così come nel 2007:il “il-timore-di-ciò-che-dirà-la-gente”.

Ma Nora non è così,decide di non essere più così. Ha scoperto che l’amore incondizionato che portava al marito non ha resistito alla schiacciante pressione delle convenzioni borghesi. Il suo punto di riferimento crolla, è sola…

La scena è tutta sua…i riflettori sono puntati su questa piccola-grande donna…ma lei avrà la forza di abbattere quella rigidità morale che fino ad allora è stata sovrana nella sua casa?

A voi la risposta, a voi la scelta se riporre o meno fiducia nel carattere di Nora, nella sua forza.

Intanto per la regia, per le modalità di interpretazione, per le luci e soprattutto per le splendide musiche scelte, meritatissimi i 10 minuti di applausi del Teatro “F. Fenaroli” di Lanciano.

Ada Rikani
Ultima modifica ilLunedì, 03 Novembre 2008 00:14
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