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Teatro Dialettale - Grisù, Giuseppe e Maria

Domenica 5 Marzo ore 17

Compagnia Teatrale Otto Volante di Anguillara Sabazia (RM)
“GRISÙ, GIUSEPPE E MARIA”
Commedia in due atti di Gianni Clementi
Regia Marco Dane’

Trama
Ambientata negli anni '50, tempi di miseria ma anche risveglio per un Italia che usciva ferita dalla guerra ,la vicenda si svolge in una sagrestia della provincia laziale e vede per protagonista il parroco del paese, don Cesare, alle prese con i piccoli e grandi problemi dei suoi compaesani. In particolare si troverà a dover trovare soluzione ai guai di due sorelle: Rosa, moglie di un minatore emigrato in Belgio, a Marcinelle (*), e Pia, che tutti conoscono come seria e illibata. Alla loro storia si intreccia quella di altri personaggi, tra i quali il fedifrago farmacista del paese Don Edoardo e i due collaboratori del parroco : La petulante perpetua Margherita e il sagrestano Vincenzo, invalido e bizzarro, vera e propria croce del povero don Cesare.

Note di regia
Avete mai avuto il bisogno di liberarvi, di sfogarvi? Chissà quante volte vi sarete ritrovati a naso in su a dialogare con Dio, la Provvidenza o il destino... che ci crediate o meno. Capita a tutti, credenti e atei. C’è bisogno di quella piccola speranza in cui credere che qualcuno lassù ascolti le nostre preghiere.
Ma la nostra protagonista, Rosa, sa che le mani vanno impiegate per lavorare, più che per pregare, quando si ha fame. E' lei che ci racconta questa storia di un'Italia della provincia laziale degli anni '50.
Un'Italia che stentiamo a riconoscere: genuina, appassionata, pura, dove gli uomini andavano a lavorare nelle miniere di carbone in Belgio e le donne rimanevano in paese a tirare su i figli a pasta e patate, frequentando parrocchie e sagrestie, cercando di costruire un futuro migliore per i propri figli anche con l'aiuto di politici locali e sacerdoti.
In origine il testo era in dialetto napoletano e, per gentile concessione dell'autore, lo abbiamo tradotto e adattato al dialetto laziale un po’ burino ; un po' perché la tragedia che fa da sfondo alla commedia colpì l'Italia da nord a sud e poi per la notevole espressività che caratterizza il dialetto, proprio perché maggiormente legato alla vita quotidiana. Nonostante la vena comica e farsesca la commedia presenta un'attenzione a particolari temi sociali quali l'immigrazione, la povertà e l'analfabetismo, tratti tipici dell’Italia all'indomani del secondo dopoguerra, che sono stati tratteggiati da Gianni Clementi con estrema delicatezza. Nella commedia si viene catturati nella rete della trama , ci si lascia sorprendere dalle corde umane dei personaggi, si pensa nostalgicamente ad un’Italia che non c’è più.

Biglietti in vendita presso il botteghino del teatro giovedì 2, venerdì 3 e sabato 4 marzo (16.30/19.30) e domenica dalle 15.30 oppure su www.teatrofenaroli.it/

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